Genova: diciotto persone vittime di intossicazione alimentare dopo pranzo da asporto acquistato in un bar del centro

di R.C.

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I colleghi in pausa pranzo hanno accusato malori. Una donna di 30 anni è stata ricoverata in codice rosso all'ospedale Galliera per accertamenti

Genova: diciotto persone vittime di intossicazione alimentare dopo pranzo da asporto acquistato in un bar del centro

Una pausa pranzo che si è trasformata in disastro per 18 persone che, in due momenti differenti, sono andate in un noto bar genovese a mangiare. I primi 10 si sono sentiti male quasi subito: nove in modo lieve mentre la decima è stata trasferita all'ospedale Galliera in codice rosso. Poco dopo altre otto persone che hanno mangiato nello stesso bar hanno avuto la stessa sorte: tutte e otto - età compresa tra i 25 e i 67 anni - hanno cominiato a stare male subito dopo aver mangiato. sono stati trasferiti in codice giallo, quello di media gravità, nei pronto soccorso degli ospedali Galliera, Evangelico di Voltri e Villa Scassi. Sul posto sono intervenuti la polizia locale, i carabinieri dei Nas e gli ispettori della Asl3.

   "Siamo profondamente costernati per quanto accaduto, ma riteniamo importante chiarire che il tonno servito risultava, al momento della preparazione, in apparente conformità alle norme di conservazione vigenti. Non erano presenti segnali visibili di alterazione: aspetto, odore e sapore rientravano nella norma, come confermato dalle prime verifiche". Così in una nota Just Balilla, il bar genovese dove si sono verificate oggi le 18 intossicazioni alimentari.

    "In base alle informazioni attualmente disponibili e alla rapidità con cui si sono manifestati i sintomi - prosegue la nota -, è ipotizzabile che la causa sia riconducibile alla cosiddetta sindrome sgombroide, dovuta a un'eccessiva presenza di istamina nel tonno. Si tratta di un fenomeno che può verificarsi anche in assenza di segni evidenti di deterioramento. È inoltre noto che, una volta formata, l'istamina non può essere eliminata dalla cottura né da successivi processi di refrigerazione, poiché deriva da alterazioni che avvengono nella filiera precedente al servizio. Siamo pienamente disponibili a collaborare con le autorità competenti per chiarire ogni aspetto, dalla provenienza del prodotto alla gestione della catena del freddo, fino alle modalità di conservazione, affinché si possa fare piena luce sull'accaduto, un evento mai verificatosi prima nel nostro locale, da sempre apprezzato per qualità e serietà. Rafforzeremo ulteriormente i controlli sulle materie prime e sulle procedure di sicurezza alimentare - conclude la nota -, con l'obiettivo di garantire ai nostri clienti la massima tutela e prevenire il ripetersi di situazioni analoghe".

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