Genova intitola i giardini di piazza Portoria all'avvocato Gianni Di Benedetto, senatore, presidente Ordine e componente CSM

di R.C.

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Presidente Savi: "Di Benedetto è stato maestro del foro genovese, uomo di profonda cultura ed elegante oratore, esempio di umanità e indipendenza"

Genova intitola i giardini di piazza Portoria all'avvocato Gianni Di Benedetto, senatore, presidente Ordine e componente CSM

Da oggi i giardini di piazza Portoria, di fronte al Palazzo di Giustizia, portano il nome dell’avvocato Gianni Di Benedetto, scomparso nel 2015. L’intitolazione rende omaggio a una figura di primo piano dell’avvocatura genovese e della vita istituzionale cittadina, ricordata per l’autorevolezza, la competenza e l’impegno costante al servizio della collettività.

Avvocato di grande prestigio, Di Benedetto ha ricoperto ruoli di altissimo profilo: senatore del Partito Socialista Italiano, membro del Consiglio Superiore della Magistratura, presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Genova e dell’Unione delle Camere Penali Liguri. È stato inoltre insignito del titolo di Grande Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica, a testimonianza di una carriera segnata da dedizione e responsabilità civica.

Alla cerimonia di intitolazione sono intervenuti, tra gli altri, il vicesindaco di Genova Alessandro Terrile, la presidente del Municipio I Centro Est Simona Cosso, il presidente dell’Ordine degli Avvocati di Genova Stefano Savi, Mario Massa, fratello di Gianni Di Benedetto, e Fabiana Cilio, presidente della Camera Penale Regionale Ligure.

Nel suo intervento, il presidente dell’Ordine degli Avvocati di Genova Stefano Savi ha sottolineato il valore simbolico e sostanziale dell’iniziativa: «Una giornata di grande significato per l’Ordine e per la città. Gianni Di Benedetto è stato maestro del foro genovese, uomo di profonda cultura ed elegante oratore, esempio di umanità e indipendenza. Pur ricoprendo incarichi pubblici di primo piano, non ha mai smarrito la sua identità primaria: quella di avvocato. Alfiere della libertà e interprete autentico del principio costituzionale della difesa, ha incarnato una concezione moderna e responsabile della professione. L’intitolazione di questo giardino, di fronte al Palazzo di Giustizia, richiama il valore della libertà, l’impegno verso i più deboli e il ruolo sociale dell’avvocatura: un monito ed esempio per le generazioni presenti e future».

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