Genova, indagine sulle Rsa: ispezione Nas nella residenza di Quarto
di Michele Varì
Sequestrate cartelle cliniche e altro materiale. Sei per ora i direttori sanitari indagati
I carabinieri che indagano sulle Rsa liguri nelle scorse ore hanno svolto un'accurata ispezione nella Residenza per Anziani Santa Marta di via Nullo, a Quarto dove nelle scorse settimane si sono infettate 29 persone fra ospiti e operatori sanitari. sequestrando cartelle cliniche e altra documentazione per ricostruire quanto accaduto nella residenza.
Gli anziani risultati positivi nella struttura di Quarto, come richiesto dai familiari di quelli negativi, sono stati tutti isolati dal resto degli ospiti in un'ala della Rsa, in altre residenze e in reparti d'ospedale.
In tutto le indagini degli inquirenti sono state avviate su 230 strutture della Liguria che ospitano quasi 12500 degenti.
I carabinieri e i militari della guardia di finanza indagano da mesi sulla mortalità nelle Rsa nel periodo della pandemia di coronavirus.
In tutto sono sei i direttori sanitari di altrettante strutture indagati con ipotesi di reato di epidemia colposa. Sequestrate anche tremila cartelle cliniche e acquisito il traffico di messaggi e di telefonate degli indagati, degli operatori sanitari e di alcuni familiari della residenze.
L’inchiesta genovese si concentra su due mesi del massimo contagio: dal 20 febbraio, data in cui si fa risalire il primo focolaio di Covid-19 in Liguria, al 20 aprile.
L'indagine è incentrata sui dati epidemiologici dell'Istat inerenti alla mortalità degli ultimi tre anni.
In tutte le prime sei le strutture finite sotto la lente dei carabinieri il numero dei decessi degli ospiti è aumentato di oltre il 200 per cento.
L'inchiesta tenterà di verificare se ci sono responsabilità sulle morti degli ospiti deceduti dopo la dimissione dalle case di riposo e avvenuti al domicilio o in ospedale.
Accertamenti avviati anche sull'uso dei dispositivi di protezione, guanti, mascherine e tute, che alcune residenze avrebbero indotto a non usare al personale perchè incapaci di reperirli nei giorni del picco della malattia. La colpa dei direttori sanitari: non essersi muniti per tempo dei dispositivi.
L'indagine coordinata dal procuratore aggiunto Francesco Pinto è stata avviata con le perquisizioni di carabinierie e finanzieri nelle prime sei strutture finite sotto inchiesta. A Genova la Residenza Anni Azzurri Sacra Famiglia di Rivarolo, il Centro di Riabilitazio, il Don Orione Paverano a San Fruttuoso, La Camaldolina, la Residenza San Camillo al Righi, eppoi nel ponente di Chiavari, la residenza Protetta Torriglia. Caso nel caso questo del Tigullio dove tutti gli ospiti sono risultati contagiati dal Covid-19 ed dove è morto un terzo dei 67 ospiti. Ora lì alcuni ricoverati sono guariti e si sta pensando al modo di riaprire le visite ai parenti, come un ritorno alla vita dopo la sfilza dio bare uscite dalla strutturta affacciata sul mare.
L’indagine sulle Rsa ha come primo obiettivo definire le cause del numero abnorme di decessi partendo dalle cartelle e dai dati clinici, con particolare attenzione all’impennata di polmoniti nel periodo di febbraio e marzo. A fare partire gli accertamenti molte volte sono stati esposti presentati dai familiari degli anziani che hanno perso la vita.
(Foto d'archivio)
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