Genova, inaugurazione del nuovo anno giudiziario. Presidente Rosati: "La magistratura contabile auspica un necessario fermo tecnico"

di Carlotta Nicoletti

Rosati: "In Italia stiamo assistendo a un proliferare ipertrofico di norme"

Durante l'inaugurazione dell'anno giudiziario 2024 a Genova, la presidente della sezione giurisdizionale della Corte dei conti della Liguria, Emma Rosati ha parlato della proroga del cosiddetto scudo erariale: "Parliamo di una norma nata all'epoca covid, quindi nel 2020 da parte del governo che c'era all'epoca e poi prorogata. E' una limitazione della responasbilità amministrativo contabile, soltanto al dolo e soltanto perseguibile, mentre tutti i comportamenti con colpa grave non sono più persegubili almeno, adesso fino al 31 dicembre 2024. La proroga arriva fino al 31 deicembre 2024. Questo crea problematiche agli amministratori pubblici e a chi risponde alla Corte dei conti, rispondono per la gran parte per colpa grave. Mantenere quindi questa norma è sbagliato, perché rimane quello della colpa grave che non viene più indagato. La messa a regime di questa norma è importante. Non è il caso di prorogarla utleriormente. E' una norma dettata da una situazione storica particolare, non c'è più bisogno". - Continua la presidente - In Italia stiamo assistendo a un proliferare ipertrofico di norme, spesso incoerenti e non adeguatamente ponderate, che generano nell'operatore del diritto e della giustizia confusione e difficoltà interpretative. Per questo, la magistratura contabile auspica "un necessario 'fermo tecnico' a riforme processuali estemporanee, non adeguatamente ponderate e spesso votate a colpi di decretazione d'urgenza, anche se molto spesso nulla hanno a che vedere con la necessità e l'urgenza perché il Paese non ha bisogno di impunità, ma di cambiamenti seri e costruttivi sul piano della responsabilità amministrativa e della giustizia, attraverso leggi di riforma organiche, nel rispetto dei principi costituzionali e dell'Unione Europea". Rosati cita "La nuova proroga del cosiddetto scudo erariale, che risulta del tutto ingiustificata e mossa solamente da sottesi intenti di realizzare un colpo di spugna sulle condotte causanti danno erariale da parte di amministratori pubblici, mascherando la motivazione con la cosiddetta paura della firma, che renderebbe i suddetti amministratori paurosi e inerti nel provvedere, onde non incorrere in responsabilità".