Genova, in piazza la rabbia contro il Dpcm: "Senza aiuti non ce la faremo"
di Redazione
Due manifestazioni a De Ferrari, prima i commercianti, poi, in serata, protesta con marcia in stile ultrà di giovani con il viso nascosto e senza mascherine
Video momentaneamente non disponibile.
Di mattina i commercianti, pacifici e con la mascherine, in serata i giovani fra cui anche un manipolo di professionisti della contestazione con il viso coperto e spesso senza mascherine.
Sono le due facce diverse delle manifestazioni anti Dpcm svolte oggi nel giro di poche ore fra piazza De Ferrari e la prefettura e piazza Corvetto.
In mattinata nessuna tensione: a protestare i negozianti, i baristi in cassa integrazione, gli allenatori delle palestre, lo chef di Varazze in cappa bianca, il personale della piscine di San Fruttuoso. Una protesta a distanza e per assediare simbolicamente il palazzo, che stavolta è quello della Regione Liguria, riferimento locale per arrivare a Roma e ai dpcm del premier Conte. In attesa dell'arrivo del governatore Toti fra slogan e battiti di mani c'è stato il tempo di ascoltare le storie dei commercianti in crisi. Dietro ogni mascherina un dramma. Poi il passaggio dell'assessore al Commercio del Comune di Genova Paola Bordilli che ha ascoltato le istanze dei manifestanti.
L'arrivo di Toti ha acceso la piazza, normale, applausi e contestazioni, e soprattutto un appello a portare le istanze a Roma: "Abbiamo bisogno di orari di apertura più lunghi sennò è la morte" hanno detto tutti perché la chiusura anticipata alle 18 non uccide solo bar e ristoranti ma anche la vita dei quartieri".
Titolari di palestre e piscine hanno ricordato che quei luoghi non sono pericolosi: "Abbiamo investito denaro ed energie per lavorare in sicurezza, ci hanno ripagato con la chiusura". Quella di stamane (a cui fa riferimento il video) è stata una manifestazione di negozianti e soggetti a partita iva, fra i più danneggiati dalla crisi: ieri a De Ferrari, con una marcia sino alla prefettura, era sceso un popolo di commercianti (una piccola parte) ma pure contestatori professionisti e negazionisti, estremisti di destra e pure qualcuno di sinistra. Per quella manifestazione non autorizzata la Digos ha denunciato due manifestanti ritenuti fra gli organizzatori, altre denunce potrebbero arrivare nei prossimi giorni.
Lo stesso popolo di contestatori è tornato a manifestare stasera, sempre a De Ferrari, e in numero superiore a quello di ieri. Non sono mancati i momenti di tensione con un cronista che faceva la cronaca live su Facebook della manifestazione.
Prima della marcia fra i manifestanti più tranquilli è apparso il sindaco di Genova Marco Bucci, di passaggio per raggiungere la Sala Trasparenza per il punto serale sull'emergenza Covid, che ha incontrato alcuni commercianti e proprietari di palestre.
Bucci nella conferenza ha rimarcato la scorrettezza di alcuni manifestanti che non indossavano la mascherina chiedendo l'"attenzione alle forze di polizia affinché vengano rispettate le normative anticovid".
Il cuore della città attorno alla fontana simbolo di Genova, insomma, è tornato ad essere la piazza dei ribelli e delle vittime dei Dpcm del Covid.
I poliziotti della Digos stanno monitorando con attenzione ogni protesta e i post dei siti più a rischio: si teme che l'escalation di rabbia degeneri e da protesta pacifica possa tracimare in manifestazioni violente in cui potrebbero infiltrarsi picchiatori e contestatori di professione.
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