Genova: in fin di vita l'operaio caduto da un ponteggio nel Memoriale del Morandi

di Stefano Rissetto

3 min, 26 sec

Alle 14 è iniziato il periodo di osservazione per morte cerebrale. I sindacati chiedono certezze e più tutele

Genova: in fin di vita l'operaio caduto da un ponteggio nel Memoriale del Morandi

Appesa a un filo la vita dell’operaio di 39 anni rimasto vittima, ieri, di un grave incidente sul lavoro nel cantiere del Memoriale Morandi, nel Parco del Ponte San Giorgio. Alle 14 è iniziato il periodo di osservazione per morte cerebrale.
 

L'uomo era stato trovato in stato di incoscienza dai colleghi, che avevano allertato i soccorsi: sul posto erano intervenuti il personale sanitario con ambulanza e automedica. L'operaio era stato rianimato e portato all'ospedale San Martino.
 

Secondo le prime ricostruzioni, l'operaio stava lavorando su uno dei ponteggi allestiti intorno all’ex palazzina Amiu quando è caduto dentro un varco del vano ascensore, precipitando al suolo. E' intervenuta anche la Procura che ha sequestrato l'area: sono stati allertati gli esperti dell'ufficio Prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro (Psal) della Asl 3 Genovese.
 

Sul posto erano arrivati il pubblico ministero Giuseppe Longo e l'aggiunto Francesco Pinto. Gli ispettori della Asl3 stanno cercando di ricostruire la dinamica di quanto successo e se siano state adottate tutte le misure di sicurezza sui posti di lavoro.

Sulla vicenda interviene Luca Maestripieri, segretario generale Cisl Liguria: “Il tragico incidente che ha coinvolto un operaio di 39 anni impiegato nel cantiere del parco del Ponte Morandi, a Genova, rilancia per l’ennesima volta un problema che la Cisl non si stanca di denunciare e di fronte al quale troppo spesso, invece, si cerca di fare calare buio e silenzio: quello della catena di appalti e subappalti che, nel privato come nel pubblico, rappresentano il primo elemento di pericolo per la sicurezza dei lavoratori. Chiediamo alle istituzioni e all'autorità giudiziaria di fare rapidamente luce su quanto accaduto, individuando responsabilità civili e penali e verificando l'attuale stato di legalità del cantiere alla luce della recente introduzione della patente a crediti. Siamo di fronte a una tragedia che ferisce la città due volte, proprio perché è maturata nel luogo che più di ogni altro simboleggia le conseguenze dell'incuria e del rispetto delle norme di sicurezza”.

“La morte cerebrale dell'operaio di 39 anni nel cantiere del Memoriale del Morandi a Genova, ci costringe a tornare a invocare legalità, attenzione alla catena di appalti e subappalti, maggiori controlli, rispetto delle regole legate alla sicurezza e applicazione dei contratti in ogni luogo di lavoro – commentano Emanuele Ronzoni commissario straordinario Uil Liguria, Mirko Trapasso segretario generale Feneal Uil Liguria e Luigi Pinasco segretario generale Uilm Genova - Solo poco tempo fa abbiamo occupato piazza Matteotti nel cuore di Genova con 127 bare che rappresentano i morti sul lavoro negli ultimi 5 anni in Liguria. Basta: la strage si deve fermare. Vogliamo giustizia e chiediamo che al più presto venga fatta luce sull'ennesimo incidente mortale sul lavoro.
Un incidente sul lavoro non è mai frutto di pura fatalità ma rappresenta la disattenzione generale di un sistema paese che non pone la vita al centro del suo sviluppo" conclude. La Uil Liguria si stringe attorno al dolore dei famigliari della vittima.
 
"Il drammatico infortunio sul lavoro che ha coinvolto un operaio presso il cantiere sotto ponte San Giorgio deve riportarci ancora, certamente, alla necessità di intervenire per rinforzare gli organici degli ispettori ed aumentare la frequenza dei controlli nei cantieri per prevenire gli infortuni e garantire la regolare applicazione delle norme sulla sicurezza. Dobbiamo però sottolineare come il drammatico infortunio riguardi un lavoratore di una azienda in appalto edile, l'ennesimo caso, che richiama a quanto la liberalizzazione del sistema degli appalti e dei subappalti voluta dall'attuale governo in particolare nel settore edile,   sia costante fonte di irregolarità, precarietà, infiltrazioni malavitose e violazione delle norme sulla sicurezza. In ultimo chiederemo la verifica al Comune di Genova dell'applicazione di quanto previsto dall'accordo sulla sicurezza sottoscritto come CGIL, CISL e UIL visto che parliamo di un appalto del Comune di Genova - scrivono i rappresentanti della Cgil Genova - "Dobbiamo fermare la catena di infortuni   con concretezza, il tempo dei discorsi è finito, perseguiremo il bisogno di verità su quanto successo anche con la mobilitazione. Ci stringiamo attorno alla famiglia, ai colleghi e al loro dolore."