Genova, Imu più cara su 27mila case a canone concordato. Le associazioni protestano: "Non ci hanno chiesto confronto"

di Redazione

Il Comune punta a incassare 5,3 milioni in più. I sindacati: “Non ci presenteremo all'incontro venerdì"

Aumenta l’Imu sugli alloggi affittati a canone concordato a Genova. Da dicembre l’aliquota salirà dallo 0,78% all’1,06%, colpendo circa 27mila abitazioni. L’amministrazione comunale punta a incassare 5,3 milioni in più per far quadrare i conti di una manovra di assestamento che vale complessivamente 26 milioni di euro. Ma inquilini e piccoli proprietari avvertono: “Rischio aumenti sugli affitti e fuga verso gli affitti brevi”.

Manovra – È la prima misura fiscale dell’era Salis: l’aumento sull’Imu, annunciato dal vicesindaco Alessandro Terrile e dall’assessore alla Casa Davide Patrone, è uno degli strumenti individuati per tamponare il buco di bilancio ereditato dalla precedente amministrazione, stimato in oltre 50 milioni.

Obiettivi – «Ci servirà a garantire servizi essenziali come il sociale, la scuola e la pulizia dei rivi», spiega Terrile. La manovra destina 7 milioni al sociale e 5,5 alle scuole. Confermati anche 250mila euro per rifinanziare il fondo per la morosità incolpevole.

Prospettive – Le associazioni di proprietari e inquilini avevano appena chiesto un incontro con la sindaca per proporre un taglio dell’Imu su questi contratti, non un aumento.

Valentina Pierobon, presidente provinciale dell’Associazione Sindacale Piccoli Proprietari Immobiliari, commenta con tono critico la scelta della giunta comunale di aumentare l’Imu sugli alloggi a canone concordato: «È stato un risveglio del tutto inaspettato. Non avevamo avuto alcuna anticipazione sulla volontà della Giunta di intervenire annullando le agevolazioni fiscali per il canone concordato. Una sorpresa sia nel merito, sia nel metodo: abbiamo appreso la notizia questa mattina dai giornali, mentre eravamo già stati convocati per questo venerdì dal vicesindaco Terrile, senza che ci fosse stata alcuna comunicazione preventiva. Scopriamo così che la decisione è già stata presa e che l’iter di approvazione sarà rapidissimo, con il passaggio in consiglio comunale previsto già per la prossima settimana, senza alcun confronto con le associazioni della proprietà».

Pierobon aggiunge: «La questione è stata anticipata solo alle associazioni degli inquilini presenti all’incontro di ieri, associazioni che oggi stesso ci hanno dimostrato solidarietà e condividono la nostra preoccupazione. Tengo a sottolineare che la nostra posizione non tutela solo gli interessi dei proprietari, ma si muove in sintonia con quelli dell’inquilinato. In questi due anni abbiamo portato avanti un confronto serio e responsabile proprio con le associazioni degli inquilini per rinnovare l’accordo territoriale che regola i canoni concordati a Genova. Abbiamo depositato il nuovo accordo il 3 giugno e, congiuntamente, abbiamo chiesto un incontro istituzionale alla sindaca Salis per proporre, al contrario, una riduzione dell’Imu su questi contratti. L’agevolazione fiscale è l’unico strumento che incentiva la messa sul mercato di nuovi alloggi a canoni calmierati, a beneficio di chi ha più difficoltà a pagare l’affitto. È una decisione inaspettata e deludente, che preoccupa noi come proprietari, ma anche le associazioni degli inquilini».

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