Genova, il vice sindaco Piciocchi promette: "Lavori per la riqualificazione di Certosa al via entro fine anno"
di Lorenzo Aluigi
I fondi ammontano a 200 milioni, che andranno a coprire indennizzi per cittadini e lavori di riqualificazione del quartiere
Il Comune di Genova ha stanziato 200 milioni di euro per riqualificare il quartiere di Certosa, zona in cui confluirà una nuova linea ferroviaria per il trasporto merci e che coinvolgerà la Valpolcevera.
Per fare passare l'ultimo miglio del Terzo Valico, che si innesta sul nodo ferroviario di Genova, due anni fa era stato firmato un protocollo d'intesa per dare opere compensative e indennizzi a favore di quest'infrastruttura ferroviaria. Inizialmente erano previsti 89 milioni, poi aumentati a 200, andando quindi allargare il quadrante degli indennizzi, come peraltro già capitato per il Ponte Morandi. In questo pacchetto economico, vengono compresi gli indennizzi per le persone e poi un pacchetto di risorse che verranno utilizzati per fare interventi su palazzi anche più distanti, per quanto riguarda la rigenerazione urbana di Certosa.
In consiglio comunale a Genova è stato affrontato un monotematico per discutere di tutta la questione. Pietro Piciocchi, vice sindaco e assessore ai lavori pubblici, ha fatto chiarezza.
"Con i cittadini abbiamo un dialogo continuo, quasi settimanale, e proprio grazie agli abitanti siamo riusciti a definire un masterplan per la riqualificazione dell'area. Il Paur è il provvedimento autorizzativo dell'opera. Prevede una serie di parametri che devono essere rispettati, dei criteri ambientali minimi per capire quali attività e funzioni si potrebbero insediare. Questa è un'attività di studio che noi, in base al protocollo firmato con RFI a novembre, abbiamo intrapreso e che spero potrà trovare il suo compimento nei prossimi mesi. Stiamo andando avanti con l'acquisto dell'area Facchini (ex deposito locomotore): parliamo di 30 mila metri quadri che noi vogliamo restituire alla città per un grande piano di rilancio di Certosa. Stiamo andando avanti con un'altra richiesta proposta dai comitati, e per la quale stavamo aspettando la risposta di RFI, che riguarda la copertura della linea in via Ardoino, quindi una nuova galleria ferroviaria con verde pensile sulla superficie. Io direi che stiamo procedendo bene su tutta la linea. La prossima settimana inizierà il tavolo del Pris, che è quello preposto in Regione dove verranno discussi tutti gli indennizzi nei confronti di tutti i soggetti interferiti. È un'operazione molto complessa, ma io credo sia anche l'opportunità di operare una riqualificazione di questa zona che ha bisogno di interventi, sono fiducioso per la buona riuscita".
I Comitati chiedono risposte precise, una su tutto il momento in cui partiranno i lavori: "L'impegno dell'amministrazione è che possano partire entro quest'anno. Noi abbiamo un progetto urbanistico vastissimo che dobbiamo ulteriormente definire e che poi dovremmo condividere con le realtà del quartiere. Poi andrà sottoposto il tutto all'iter approvativo. Comprendo le manifestazioni in atto, perché ci sono delle preoccupazioni che sono anche le nostre, ovvero quella che si colga l'opportunità di queste risorse per fare una bella cosa".
Le varie domande dei comitati, che vanno dall'inizio dei lavori, agli indennizzi che potrebbero esserci, passando per il dubbio di cosa succederà nel cantiere (ad esempio come si dovrà comportare chi ha il negozio), dovranno trovare soluzione: "Definiremo tutti questi punti in una sede terza, a maggior garanzia di tutti, che è quella del Pris e verrà instaurato in Regione Liguria. Vorrei rimarcare il fatto che noi oggi abbiamo ottenuto questi importanti fondi, cosa tutt'altro che scontata. Parliamo di 200 milioni non inizialmente previsti in quest'opera, penso sia una vittoria importante di amministrazione, quartiere e città. In questa sede andremo ora a decidere come saranno indennizzate le persone, nel masterplan ci sono già delle proposte. Alcune sono state condivise, altre meno, ma rimando il tutto alle prossime settimane per dirimere tutte queste questioni. Vogliamo trovare degli accordi, così come era successo ai tempi del crollo del Ponte Morandi, per dare prima possibile risposte ai soggetti coinvolti".
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