Genova, il vice ministro Rixi alla Fincantieri di Sestri Ponente: "Presto un incontro con Rfi per la terza fase del ribaltamento a mare"
di Filippo Serio
Aggiunge l'a.d. di Fincantieri: "L'obiettivo è terminare la seconda fase dei lavori entro il 2026"
Visita e sopralluogo alla Fincantieri di Sestri Ponente da parte del Vice Ministro alle Infrastrutture e ai Trasporti Edoardo Rixi, a Genova per fare il punto insieme all'amministratore delegato dell'azienda Pierroberto Folgiero sull'andamento dei lavori per il ribaltamento a mare, per il quale sono già in corso i lavori dopo i finanziamenti del PNRR. Durante la visita al cantiere si è tenuto un tavolo di confronto con tutti gli attori coinvolti.
"Oggi c'è stata una richiesta da parte dell'azienda sul tema dello spostamento della ferrovia mettendo in evidenza i numeri, la settimana prossima mi incontrerò con Rfi e fra le varie cose su cui ci confronteremo ci sarà sicuramente anche questa, per capire anche in che termini rendere compatibili eventuali lavori di modifica del tracciato ferroviario con le attività del cantiere".ha affermato il viceministro -che promette l'impegno per sbloccare la terza fase dei lavori del ribaltamento a mare, che consentiranno la costruzione di navi più grandi con un cambio del layout e la messa in sicurezza dell'area.
"E' un problema di allineamento industriale e realizzazione più che di finanziamento. Il finanziamento una volta che si decide che ci sono le convenienza da ambo le parti di realizzarlo non presenta nessun problema. Il problema vero è che ad esempio per noi è molto più facile realizzarlo entro il 2026 che non dopo". - aggiunge Rixi
"C'è la volontà da parte dell'azienda, del governo e delle istituzioni locali di completare non solo il ribaltamento ma di dare prospettive sempre più grandi al cantiere di Sestri Ponente creando anche un collegamento con il tessuto cittadino e sociale di Sestri Ponente - aggiunge Rixi - quindi un cantiere che si deve sviluppare rispettando il territorio, cercando di dare risposte occupazionali ma anche il miglioramento della qualità della vita del ponente genovese" - conclude il vice ministro.
"Quando sarà pronto il nuovo cantiere di Sestri Ponente? Nel 2030, ma mi augurerei anche prima" - ha detto l'amministratore delegato di Fincantieri Pierroberto Folgiero dopo l'incontro con il viceministro e il sindaco di Genova Marco Bucci per una visita ai lavori del ribaltamento a mare dello stabilimento che prevedono tre fasi. Si tratta della messa in sicurezza idraulica dei rii Molinassi e Cantarena, il riempimento e la realizzazione del superbacino e l'espansione a monte con lo spostamento della ferrovia che oggi taglia in due il cantiere.
"Il momento importante è il 2026 perché dovrebbe essere finita la seconda fase del ribaltamento a mare e quindi porteremo a casa la parte infrastrutturale - spiega Folgiero - e poi bisogna lavorare molto in fretta sulla fase tre, ferroviaria: un'opera che se ben preparata dal punto di vista tecnico non è molto complicata". L'incontro è servito proprio a sbloccare la preparazione.
"Oggi è un giorno importante perché c'è una convergenza di comprensione delle necessità e una chiarezza di vedute e c'è voglia di creare questo tavolo congiunto coordinato dal ministero delle Infrastutture e dei trasporti per supportarci e interagire anche con le ferrovie per procurare che ci sia il superamento dell'ultimo blocco che è la fase tre" sottolinea il manager spiegando "Nel cantiere nuovo potremo costruire navi tranquillamente sopra le 200 mila tonnellate di stazza lorda quindi essere in grado di competere e anche superare il concorrente francese Chantier de l'Atlantique che già oggi lavora su questo tonnellaggio, quindi superare questa stazza che è una specie di vincolo psicologico. O alternativamente rendere completamente autonoma la produzione di acciaio di questo cantiere che oggi non solo fa navi più piccole ma le fa anche con una troncone che viene da fuori. Quindi I due effetti dell'incremento della capacità di produzione dell'acciaio sono o la possibilità di costruire una nave molto più grande rispetto ad oggi o una nave come quelle che facciamo oggi ma in completa autonomia produttiva" - conclue Folgiero
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