Genova, il Comune aderisce alla Carta per l'Integrazione UNHCR dei rifugiati
di Redazione
Il progetto favorisce i percorsi di inclusione delle persone richiedenti asilo sul territorio e crea una rete di sostegno tra le città firmatarie
di Valentina Giubergia
Il Comune di Genova ha deciso di sottoscrivere la Carta per l’Integrazione delle persone rifugiate, redatta e sottoscritta nel 2022 già da sei città italiane: Bari, Milano, Napoli, Palermo, Roma e Torino, ed elaborata insieme a UNHCR, Agenzia ONU per i rifugiati.
La Carta per l’integrazione mira a potenziare la collaborazione tra le città sull’integrazione delle persone titolari di protezione internazionale, promuovendo percorsi di inclusione attraverso lo sviluppo dei servizi già disponibili sul territorio, e favorendo lo scambio di esperienze, pratiche e strumenti con le altre città italiane aderenti, anche mediante il coinvolgimento delle associazioni del Terzo Settore e della società civile.
"L’integrazione delle persone richiedenti asilo e rifugiate è un fattore primario di arricchimento e di sviluppo armonico del nostro territorio – ha dichiarato l’assessore alle Politiche Sociali del Comune di Genova Lorenza Rosso. Aderendo alla Carta dell’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati, il Comune di Genova rafforza la sua collaborazione con le altre istituzioni nazionali e locali, l’UNHCR, il Terzo Settore e la società civile, facendo sistema per la costruzione di un futuro migliore per i rifugiati e, quindi, per tutto il nostro tessuto sociale, culturale ed economico. Genova, come tutte le altre grandi città italiane, è in prima linea nell’accoglienza e nell’integrazione delle persone titolari di protezione internazionale attraverso servizi e l’attivazione di percorsi di inclusione che toccano ambiti fondamentali per la loro vita e per il futuro di tutta la nostra comunità quali politiche della casa, istruzione, opportunità lavorative. Buone pratiche che grazie alla Carta di UNHCR andremo a condividere con le altre città italiane e con tutti gli stakeholder, favorendo l’interscambio di esperienze positive a beneficio di Genova e di tutto il Paese".
Con l’adesione alla Carta per l’Integrazione, Genova entra a far parte del network di città italiane (Bari, Milano, Napoli, Palermo, Roma e Torino) coinvolte nello sviluppo sinergico dell’approccio One-Stop-Shop rispetto ai servizi rivolti a rifugiati e richiedenti asilo, con lo sviluppo di azioni quali programmi di mentoring, strumenti comuni di monitoraggio degli arrivi e dell’accoglienza, iniziative con focus sui gruppi particolarmente vulnerabili. Genova, inoltre, parteciperà al rafforzamento del sistema nazionale di accoglienza, preferendo l’accoglienza diffusa in piccoli nuclei e promuovendo quella in famiglie.
Con il supporto dell’UNHCR si lavorerà anche su altri programmi e obiettivi: percorsi di accompagnamento all’abitare; rafforzare il legame tra sistema di accoglienza e welfare; facilitazioni per una più rapida acquisizione dei documenti essenziali; promozione della tutela della salute; sostegno all’empowerment delle persone rifugiate anche attraverso il coinvolgimento delle associazioni; consolidare i servizi per i rifugiati e assicurarne la sostenibilità nel medio e lungo periodo.
"Con la sua adesione alla carta per l'integrazione, Genova dimostra un impegno tangibile nei confronti delle persone in fuga dalle situazioni di conflitto e persecuzione – dichiara Chiara Cardoletti, Rappresentante dell’UNHCR per l’Italia, la Santa Sede e San Marino. Con questa adesione si amplia il numero delle grandi città che accolgono una percentuale sostanziale di richiedenti asilo e rifugiati in Italia e che, insieme a noi, credono e lavorano per l’inclusione dei rifugiati come fattore effettivo di sviluppo. Auspichiamo che l’esempio positivo di Genova ispiri altre città a seguire questa via di solidarietà e inclusione, lavorando insieme per creare un ambiente in cui tutti possano prosperare e contribuire al benessere collettivo".
Aderendo al documento, il Comune di Genova conferma e rilancia il suo impegno per l’integrazione sociale, culturale ed economica di rifugiati e richiedenti asilo, valorizzando il loro contributo positivo come risultato di un processo dinamico fondato sulla partecipazione.
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