Genova, i piccoli ciclisti del BicibuSauro al Giro d'Italia
di Redazione
I bimbi percorreranno le ultime centinaia di metri della dodicesima tappa del Giro d’Italia e passeranno sotto il traguardo degli atleti professionisti alle 14
I piccoli ciclisti genovesi del BicibuSauro, dopo un intero anno scolastico in cui non hanno mai mancato un appuntamento settimanale del loro biketoschool, torneranno sulla strada con un doppio appuntamento. Prima raggiungeranno la scuola Nazario Sauro per assistere alle lezioni del mattino, poi alle 13 tutti fuori da scuola per partecipare al Giro d’Italia.
I bimbi, infatti, percorreranno le ultime centinaia di metri della dodicesima tappa del Giro d’Italia e passeranno sotto il traguardo degli atleti professionisti alle 14:05.
I bambini saranno accompagnati dagli Stupendi angeli custodi, ciclisti volontari che prestano la loro esperienza per condurre in piena sicurezza i bambini al traguardo. Tra gli angeli custodi, oltre ad alcuni tesserati Fiab e altri appartenenti a #Genovaciclabile ci sarà la straordinaria presenza di Lucas Vega, campione italiano di bmx freestyle che delizierà i bambini con alcune evoluzioni sulla sua bmx ed Eleonora Mele, campionessa paraolimpica, plurimedagliata anche agli ultimi Campionati Mondiali recentemente tenutisi in Belgio, che porterà le ultime medaglie a far vedere proprio a questi fortunatissimi bambini.
“È la giusta ricompensa per i nostri straordinari pionieri” ha commentato Ica Arkel del direttivo dell’associazione organizzatrice tRiciclo - bimbi a basso impatto nonchè locomotiva del BicibuSauro. I bambini hanno affrontato in sella tutto l’anno scolastico, anche quando il freddo era pungente e persino quando il cantiere per la nuova ciclabile ha soppresso il nostro rodato percorso. Non si sono mai arresi agli adulti che avrebbero voluto una momentanea interruzione per via dei lavori, ma hanno rilanciato, coinvolgendo un numero sempre maggiore di compagni. Hanno testimoniato senza ombra di dubbio che Genova può essere, se lo desidera, una città a misura di bambino e anche una città a misura di bicicletta. Come se non bastasse questi bambini ci ricordano che il ciclismo sportivo e il ciclismo urbano non sono due mondi separati destinati a non incontrarsi mai, ma anzi proprio questi ciclisti in erba potranno attraverso la loro passione per la mobilità sostenibile diventare, chissà, la nuova generazione di campioni di cui il nostro ciclismo ha bisogno”
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