Genova: foto intime diffuse via chat da notaio, Consiglio professionale chiede atti alla Procura

di Redazione

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Come spiegato dal presidente Michele Biagini, il Consiglio notarile non può direttamente sanzionare, ma ha il compito di avviare la procedura

Genova: foto intime diffuse via chat da notaio, Consiglio professionale chiede atti alla Procura

Il Consiglio notarile di Genova ha chiesto formalmente alla Procura della Repubblica di accedere agli atti relativi all’indagine che coinvolge un notaio accusato di aver diffuso fotografie a sfondo intimo senza consenso. L’obiettivo è valutare un eventuale avvio di un procedimento disciplinare nei confronti del professionista.

La vicenda ruota attorno a una serata avvenuta all'inizio di giugno in un locale di Bogliasco. Alla cena partecipavano il notaio, un medico, il proprietario del ristorante e due donne. Dopo la chiusura del locale, il gruppo avrebbe continuato la serata in un clima informale, culminato con momenti di intimità che sarebbero stati ripresi con il cellulare proprio dal notaio.

Le immagini, stando alle indagini, sarebbero poi circolate su WhatsApp, almeno tra alcuni colleghi del professionista. A far scattare l’inchiesta è stata una delle donne presenti quella sera, che, una volta venuta a conoscenza dell’esistenza delle foto e della loro diffusione, ha sporto denuncia assistita dal suo legale, l’avvocato Salvatore Calandra.

L’indagine penale, condotta dalla Procura con la pm Daniela Pischetola e affidata alla Polizia di Stato, è in corso e ipotizza il reato di revenge porn. Il notaio avrebbe ammesso di aver condiviso le immagini con un conoscente, senza però specificare se la diffusione sia proseguita oltre.

In attesa che la giustizia ordinaria faccia il suo corso, il Consiglio notarile distrettuale si è attivato. Come spiegato dal presidente Michele Biagini, l’organo non può direttamente sanzionare, ma ha il compito di avviare la procedura. L’eventuale giudizio disciplinare spetta alla commissione regionale, presieduta da un magistrato della Corte d’Appello. Tuttavia, vista la contemporanea inchiesta penale, l’iter interno dell’Ordine resta momentaneamente sospeso.

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