Genova, femminicidio-suicidio in via Anfossi: Incorvaia era in cura per depressione. I datori: "Eravamo all'oscuro di tutto"

di Redazione

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Lo afferma Giorgio Baiardi, presidente della Cooperativa Guardiani Giurati Lubrani, l'azienda in cui lavorava Andrea

Genova, femminicidio-suicidio in via Anfossi: Incorvaia era in cura per depressione. I datori: "Eravamo all'oscuro di tutto"

"Eravamo assolutamente all'oscuro che Andrea fosse in cura per depressione". Lo afferma Giorgio Baiardi, presidente della Cooperativa Guardiani Giurati Lubrani, l'azienda in cui lavorava Andrea Incorvaia, il 32enne che ha ucciso la fidanzata (Giulia Donato, 23 anni) e poi si è tolto la vita.

Baiardi spiega che in azienda ogni anno vengono svolte visite con medici del lavoro vengono compiuti accertamenti sulla stato di salute mentale dei dipendenti. "L'ultima visita compiuta da Incorvaia - afferma Baiardi - è stata alla fine del 2021 e non c'era stato nessun sospetto sulla sua integrità. E' stato un fulmine a ciel sereno per tutti noi". Il presidente della Cooperativa descrive Incorvaia come "ragazzo molto perbene, molto rispettoso delle gerarchie e sempre attento a svolgere gli ordini. Era un ragazzo di qualità".

Incorvaia aveva cominciato a lavorare nella Cooperativa Guardiani Giurati Lubrani da tre anni. "Era arrivato da noi con un cambio di appalto in porto a Genova ed eravamo fieri di averlo con noi per le sue doti. Siamo affranti e dispiaciuti per le due famiglie". E rivela che anche Giulia aveva lavorato alla Cooperativa. "Ci era stata segnalata da Andrea ed era rimasta con noi da aprile a settembre scorso. Faceva la receptionist. Poi ci eravamo separati consensulamente, alla ragazza, anche lei molto brava come Andrea, non piaceva il lavoro"