Genova, femminicidio di Quinto: il fratello rischia l'aggravante della premeditazione
di Marco Innocenti
L'uomo, fermato poco dopo l'aggressione, aveva ancora con sé il coltello e i vestiti sporchi di sangue. Spuntano precedenti richieste di denaro ai familiari
La procura di Genova starebbe valutando se contestare anche l'aggravante della premeditazione ad Alberto Scagni, l'uomo di 42 anni accusato di aver ucciso ieri sera la sorella Alice, ferendola a morte con 17 coltellate. Nelle prossime ore, il giudice per le indagini preliminari dovrà valutare la convalida del fermo che, per il momento, vede Alberto accusato di omicidio volontario aggravato.
Pochi minuti dopo l'aggressione fatale, l'uomo è stato fermato sul lungomare di Quinto con ancora addosso gli abiti sporchi di sangue e fra le mani il coltello. I vicini, ascoltati dagli agenti della squadra mobile, avrebbero raccontato di aver udito distintamente la lite fra i due, avvenuta in strada. Alberto, secondo quanto ricostruito dalla polizia, avrebbe chiesto con veemenza dei soldi alla sorella Alice, soldi che questa si sarebbe rifiutata di dargli. Una richiesta, quella del denaro, che il fratello aveva avanzato già altre volte, sentendosi però sempre rispondere con un netto 'no'. Soldi che Alberto negli ultimi tempi avrebbe provato a chiedere anche alla nonna, dopo aver perduto il lavoro qualche tempo fa.
Al culmine della lite, il fratello avrebbe tirato fuori il coltello e avrebbe colpito Alice all'addome e alla schiena, lasciandola agonizzante in strada.
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