Genova, Fedespedi: "No al sovraprezzo per il Porto"
di Redazione
L'associazione boccia la richiesta avanzata dall'autotrasporto
"I disservizi denunciati dagli autotrasportatori vengono subiti da tutta la catena logistica e gravano sulla merce, serve un tavolo di confronto fra le parti per superare le criticità". Alessando Pitto, presidente di Fedespedi, la federazione delle imprese di spedizione italiane, respinge al mittente la richiesta presentata dalle sigle dell'autotrasporto di applicare una maggiorazione, a partire da oggi, dai 120 ai 180 euro a viaggio sul trasporto via camion in arrivo e in partenza dal porto di Genova e si appella all'Autorità di sistema portuale del Mar ligure occidentale affinché istituisca un tavolo fra le parti per superare i problemi. Tutte le sigle che rappresentano l'autotrasporto avevano annunciato con una lettera che avrebbero applicato la "congestion fee" per far sì che non ricadessero più "solo" sulle imprese di autotrasporto i disservizi provocati nel porto di Genova e ai terminal da blocchi operativi e tempi lunghi. "Secondo Fedespedi da questa richiesta di applicazione unilaterale della maggiorazione, ad un primo esame, emergono profili di rilevanza anticoncorrenziale" sottolinea invece una nota della federazione. Il timore degli spedizionieri è che la maggiorazione, possa aggravare la situazione e provocare deviazioni di traffico dal porto di Genova. "Il contesto economico e geopolitico internazionale e nazionale sta già imponendo a importatori, esportatori e imprese di spedizione e logistica gravi oneri addizionali, legati alle incertezze nei tempi di consegna, all'allungamento delle rotte commerciali, allo stato di infrastrutturazione del Paese, interessato dall'apertura di numerosi cantieri che, se da un lato intendono porre rimedio ad anni di mancati investimenti e manutenzioni, dall'altro limitano necessariamente l'operatività quotidiana - spiega una nota di Fedespedi -. Un'iniziativa di questo genere rischia di indebolire e danneggiare pesantemente il porto di Genova, nei prossimi mesi interessato da importanti opere infrastrutturali che limiteranno la capacità di trasporto ferroviario".
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