Genova, emergenza carceri: giovedì 17 delegazione del partito radicale in visita a Pontedecimo
di Stefano Rissetto
Il gruppo di militanti sarà accompagnato dall'avvocato Stefano Sambugaro, garante comunale dei detenuti
Una delegazione del Partito Radicale si recherà in visita domani, giovedì 17 agosto alle 10, al carcere di Pontedecimo, insieme con il Garante Comunale dei Detenuti, avvocato Stefano Sambugaro.
La visita fa seguito a quelle effettuate negli ultimi 15 giorni a Marassi e La Spezia, il giro proseguirà fino a fine mese con Chiavari, Imperia e Sanremo, mentre in Italia sono oltre 50 gli istituti che saranno toccati dalla visita.
"La situazione fin qui riscontrata - dichiarano i radicali - è molto grave, con pesante e crescente sovraffollamento (676 i detenuti presenti a Marassi su 450 posti), un istituto su due privo di un Direttore di ruolo, gravi carenze di personale di custodia, sanitario ed educativo, mancato rispetto nei più affollati dell’apertura minima di 8 ore delle celle, emergenza caldo affrontata in maniera poco efficace e ventilatori spesso non presenti (ma non a Spezia e Massa dove la direzione dell’istituto li ha forniti a tutti), problemi di forniture interrotte di alcuni generi e di prezzi con la ditta che ha in appalto il sopravvitto (a Marassi), problemi anche con il Comune di Genova per la mancata concessione della residenza in carcere ai detenuti che ne hanno diritto di legge".
"Non sorprendono in questo quadro - prosegue la nota - gli eventi drammatici dell’ultima settimana che hanno toccato la Liguria, ma va segnalato come a Marassi abbiano riguardato detenuti con gravi problemi di salute che erano vicinissimi al fine pena (il primo sarebbe dovuto tornare libero il 14 agosto) e non avevano potuto fruire di misure alternative, mentre Azzurra Campari aveva commesso i suoi reati diversi anni fa e probabilmente si sarebbe potuto evitare di farle scontare la pena in carcere; in tutta Italia la tendenza è ormai quella di applicare il meno possibile queste misure e capita sempre più spesso di trovare in carcere persone che hanno pene molto brevi e le scontano fin quasi all’ultimo giorno, è questa la vera causa del sovraffollamento ed il nodo che occorre affrontare".
"Non serve un nuovo piano carceri e nemmeno riaprire caserme abbandonate da anni, occorre invece tornare a ragionare di alternative alla pena, adottare misure deflattive (come la proposta di Roberto Giachetti sulla liberazione anticipata speciale) e fornire gli istituti esistenti del personale e dei mezzi che gli sono necessari - conclude la nota - per garantire il rientro nella legalità e il rispetto della funzione rieducativa e di reinserimento sociale della pena sancito dalla Costituzione".
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