Genova, emergenza caldo: bollino rosso almeno fino a venerdi, allarme anche per agricoltura e allevamenti
di steris
Alle prime luci dell’alba si sono già toccati i 28 gradi a Camogli, 30 ad Alassio, 27.7 alla Spezia, 27.1 a Imperia, a Genova e Savona 27 gradi

L’ondata di caldo che sta travolgendo l’Italia non risparmia la Liguria e in particolare Genova, che resta tra le 18 città italiane contrassegnate con il bollino rosso almeno fino a venerdì. Un’allerta che segnala il massimo livello di rischio per la salute, soprattutto per anziani, bambini e persone fragili. E il peggio non è ancora passato: venerdì il numero di città italiane in rosso salirà a 20, con l’aggiunta di Pescara e Venezia.
Il ministero della Salute ha prorogato il bollino rosso per il rischio di ondate di calore a Genova fino a venerdì. Per la prima volta all'inizio dell'estate a cavallo tra la fine di giugno e l'inizio di luglio la Liguria è in allerta massima per il caldo da cinque giorni consecutivi.
"Fino a sabato un promontorio di alta pressione continua a rimanere saldo sul bacino del Mediterraneo, - spiega l'Arpal - determinando condizioni tempo stabile e soleggiato, disturbato solo da attività cumuliforme pomeridiana associata a qualche isolato temporale nell'interno, le temperature massime e minime sono ancora ben oltre la media del periodo, da domenica è probabile un peggioramento delle condizioni meteorologiche con possibili piogge"
Il caldo estremo non dà tregua, con picchi percepiti prossimi ai 40 gradi che stanno mettendo sotto pressione le strutture sanitarie, facendo aumentare i ricoveri. Le notti afose, con minime ben oltre i 25 gradi, sono diventate una costante. Alle prime luci dell’alba si sono già toccati i 28 gradi a Camogli, 30 ad Alassio, 27.7 alla Spezia, 27.1 a Imperia, mentre a Genova e Savona il termometro segnava 27 gradi.
Secondo il bollettino del Ministero della Salute, tra le città in bollino rosso da giorni figurano Bologna, Bolzano, Brescia, Firenze, Perugia e Torino, ininterrottamente sotto allerta dal 26 giugno. Anche Genova è tra i centri urbani più colpiti, con temperature che restano sopra la media stagionale e un disagio crescente in città e hinterland.
Ma se al Centro-Sud l’anticiclone africano continua a dominare con temperature fino a 38°C, al Nord è atteso un cambiamento improvviso e potenzialmente pericoloso. Secondo il meteorologo Mattia Gussoni de iLMeteo.it, l’Italia si trova "tra l’incudine e il martello", schiacciata tra le masse d’aria roventi provenienti dal Nord Africa e le correnti fresche e instabili in arrivo dal Nord Europa.
Già da mercoledì sera e per tutta la giornata di giovedì, temporali violenti, grandinate e raffiche di vento sono attesi sulle Alpi e Prealpi, con possibili sconfinamenti anche nelle pianure del Nord-Ovest. Il caldo record sta infatti riscaldando anche i nostri mari, con temperature dell’acqua che raggiungono i 27-28°C, ovvero 4-5 gradi oltre la media, creando le condizioni ideali per lo sviluppo di fenomeni meteorologici estremi.
E mentre le città si stringono nella morsa dell’afa, nelle campagne l’ondata di calore ha già cominciato a fare danni. Secondo un monitoraggio Coldiretti, in tutta Italia si stanno registrando perdite significative nelle produzioni agricole e negli allevamenti. In Lombardia la produzione di latte è calata del 10-15%, in Toscana sono andati bruciati quintali di meloni e in Umbria girasoli e mais sono in forte sofferenza. I produttori stanno correndo ai ripari con sistemi di ombreggiatura e alimentazione integrata per il bestiame, ma la siccità e il caldo non danno tregua.
Situazioni critiche anche in Molise, dove il calo nella produzione di latte ha toccato il 30%, e in Sardegna, dove nella Nurra il consorzio di bonifica ha dovuto interrompere le irrigazioni per l’erba medica. In Puglia e Sicilia si registrano difficoltà nella distribuzione idrica e crolli nelle produzioni di miele, uova e ortaggi, mentre nel Trapanese preoccupa la possibile diffusione della peronospora nei vigneti.
L’allerta dunque non riguarda solo la salute pubblica nelle città, ma anche la tenuta dell’agricoltura e dell’economia rurale, già messa a dura prova dalla carenza d’acqua e dai cambiamenti climatici in atto.
Il fine settimana potrebbe portare un primo (e breve) sollievo al Nord, con un'intensa fase temporalesca tra sabato e domenica e un conseguente calo termico, ma il caldo africano continuerà a insistere sul resto del Paese. La tregua, insomma, è ancora lontana.
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