Genova, il ministro Dadone: "In Liguria migliaia di ragazzi non studiano e non lavorano"

di Redazione

Nella nostra città per NEET Working Tour, la responsabile delle Politiche giovanili lancia l'allarme: "Non possiamo più permettercelo"

"E' una vicenda di mancanza di cultura generalizzata, che va stigmatizzata. E' stato assurdo che, di fronte alla richiesta di alzarsi, nessuno abbia ceduto il posto: non sarebbe stato neanche necessario dover ricordare che i posti erano prenotati, dovrebbe far parte della cultura e della buona educazione di tutti. Spero che episodi del genere non si ripetano più".

Così il ministro Fabiana Dadone sulla vicenda dei disabili rimasti senza posto sul treno Genova-Milano il giorno di Pasquetta a margine del NEET Working Tour, la campagna informativa itinerante del Dipartimento per le Politiche Giovanili rivolta ai giovani inattivi che non studiano e non lavorano, oggi a Genova. 

"Servirà lavorare con i Comuni per creare sportelli all'interno delle amministrazioni comunali e un canale di comunicazione diretto, perché spesso le informazioni non arrivano, non si conoscono e diventa difficile per i ragazzi orientarsi, prendere scelte e capire quale possa essere la destinazione futura".

Lo ha detto il ministro Dadone parlando poi del Neet working tour. "In Italia sono tre milioni i ragazzi che non studiano, non si formano e non hanno in mente di farlo - ricorda il ministro - sono moltissimi e su questo bisogna riuscire a lavorare: è importante riuscire ad andare sui territori e agganciare questi ragazzi. Abbiamo un primato preoccupante in Europa: il Paese non si può più permettere il mancato investimento su risorse, energie e intelligenze. E' il motivo per cui abbiamo deciso di partire con le prime dodici tappe di questo tour, che spero di riproporre in autunno".

"È stato fatto, per la prima volta, un piano programmatico - aggiunge il ministro - di ingaggio e aggancio di questi ragazzi, con una strategia di prossimità: si tratta di lavorare con i Comuni per fare una mappatura di questi ragazzi e capire dove hanno interrotto il loro percorso. Poi, va migliorata la comunicazione delle progettualità che ci sono. Il governo ha stanziato in manovra risorse per un canale preferenziale all'interno dei centri per l'impiego per i ragazzi inattivi, ma qui si tratta anche di fare sinergia, non solo di stanziare risorse: vanno moltiplicate le occasioni in cui i ragazzi si possono confrontare con partner importanti che possono rappresentare le possibilità occupazionali e gli approcci quotidiani al mondo del lavoro".

"L'emergenza pandemica - conclude Dadone - ha fatto notare ancora di più al mondo degli adulti l'importanza di creare manifestazioni come queste dedicate a far conoscere opportunità lavorative, nuovi profili, come fare un curriculum, presentarsi per un'occasione di lavoro e creare un ponte tra il mondo della scuola e dell'occupazione".