Genova, detenuto tenta il suicidio nel carcere di Marassi: salvato dagli agenti

di Federico Amodeo

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Aveva tentato di impiccarsi alle grate e mostrava già i segni del soffocamento. La Uil: “Con 730 detenuti la gestione è diventata impossibile”

Genova, detenuto tenta il suicidio nel carcere di Marassi: salvato dagli agenti

Evitata appena in tempo l'ennesima morte in carcere: ieri pomeriggio intorno alle 16 un detenuto di 27 anni di nazionalità dell'Ecuador ha tentato di impiccarsi in cella al quarto piano del carcere di Marassi. Gli agenti della polizia penitenziaria lo hanno salvato sostenendolo e sfilandolo dalle grate a cui aveva legato la cintura annodata come un cappio.

Solo grazie al tempestivo, immediato e coraggioso intervento degli agenti penitenziari si è impedito si realizzasse l’insano proposito” commenta il segretario regionale della Uil Pa penitenziari della Liguria, Fabio Pagani. Il detenuto è stato sottratto da morte certa quando presentava già i primi segni di soffocamento (schiuma alla bocca).

Sono già 58, solo nel 2022, i detenuti morti nelle Carceri italiane. “Siamo tutti consapevoli che la situazione potrebbe irrimediabilmente degenerare da un momento all’altro – insiste Pagani - e siamo altrettanto consapevoli del fatto che l’esiguità delle risorse umane e tecnologiche ci impedirebbe di gestire la situazione e tenerla sotto controllo. Ma non possiamo affidarci alla sola fortuna, occorrono uomini e mezzi”.

Marassi attualmente ospita 730 detenuti, “troppi rispetto alla capienza massima che è di 550 - aggiunge il sindacalista - Anche in questi numeri c’è la ragione delle violenze che registriamo quotidianamente nel principale carcere genovese, che si regge esclusivamente sui miracoli e le imprese dei poliziotti penitenziari, gli angeli dal basco blu”.