Genova, detenuto morde e stacca pezzo di carne a un poliziotto del carcere
di Filippo Serio
L'uomo ha poi ingoiato il pezzo dilaniato; Uilpa: "Serve un decreto carceri dal Governo"
Un detenuto nigeriano di 34 anni ha aggredito un agente di polizia all'interno del carcere di Marassi, a Genova. L'uomo, secondo il racconto fornito dalla UILPA Polizia Penitenziaria, sarebbe andato su tutte le furie dopo aver rifiutato un cambio cella, per poi scaraventarsi brutalmente contro un ispettore, arrivando a mordere alle gambe anche due poliziotti sopraggiunti in soccorso. Addirittura, sembra che l'uomo abbia ingoiato il pezzo di carne strappato: i tre feriti sono stati accompagnati d’urgenza al Pronto Soccorso cittadino.
A commentare la notizia è Fabio Pagani, segretario regionale Uilpa, che chiosa: “quest’ultimo episodio è il segno tangibile di come le carceri nostrane continuino a rappresentare una vera e propria emergenza sociale e di quanto minino la sicurezza e, persino, la libertà delle istituzioni democratiche. Il continuo assalto agli operatori dello Stato, esposti peraltro a denunce e inchieste non sempre giustificate, sono la sintomatologia più evidente di un’organizzazione inefficace e a lunghi tratti fallimentare che non riesce minimamente a fare in modo che la pena possa assolvere alle funzioni ad essa assegnate dalla Carta costituzionale. Il fatto che l’ultimo episodio, connotatosi, sembrerebbe, anche da cannibalismo,, aggrava, se possibile, ancor di più la disastrosa situazione e impone l’adozione di contromisure immediate, tangibili ed efficaci”.
“Del resto – prosegue il leader regionale della UILPA Polizia Penitenziaria – la media delle aggressioni gravi dei detenuti nei confronti della Polizia penitenziaria si attesta a due al giorno, conteggiando solo quelle più gravi, e né l'Amministrazione, né tantomeno il Ministro della Giustizia hanno saputo finora farvi fronte.”.
"A questo punto – conclude Pagani – chiediamo almeno due segnali immediati: il DAP si costituisca parte civile nei procedimenti penali a carico di detenuti che abbiano aggredito gravemente gli operatori; parallelamente, il Governo si faccia promotore di un “decreto carceri” che affronti l’emergenza penitenziaria con provvedimenti strutturali e coordinati”.
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