Genova, Comunità di Sant'Egidio: quintuplicate le richieste d'aiuto causa Covid

di Gregorio Spigno

I centri sono aumentati da 3 a 10; i pacchi consegnati al mese sono passati da 1.000 a 5.000.

Un breve viaggio all'interno della comunità di Sant'Egidio. Per capire il momento complicato delle persone meno fortunate, splendidamente seguite da un gruppo di persone dal cuore buono. I numeri sono importanti, la crescita delle persone aiutate impressionante: il Covid, anche in questo ambito, ha fatto la sua sporca parte.

Maurizio Scala, volontario a Sant'Egidio, ha raccontato gli sviluppi che la comunità ha vissuto negli ultimi tempi: "In questo periodo è cresciuta molto la richiesta, soprattutto di generi alimentari. Eravamo già presenti sul territorio per aiutare famiglie e persone in difficoltà, con 3 centri di distribuzione, che con la pandemia sono diventati 10. Una presenza sul territorio molto importante, che ci permette di arrivare anche a quelle situazioni più nascoste, di persone che hanno difficoltà o imbarazzo ad accedere ai centri".

"Prima del Covid davamo circa 1.000 pacchi alimentari al mese, seguendo un migliaio di situazioni tra famiglie e singoli. Adesso diamo 5.000 pacchi al mese, e seguiamo 2.500 nuclei familiari".

"Abbiamo raddoppiato il numero delle persone che già venivano: tantissimi hanno perso il lavoro e si sono trovati in difficoltà, questo ha fatto sì che sia italiani sia stranieri siano arrivati al nostro centro. In questo centro accedono 6 gruppi, di persone italiane e straniere. Gli italiani sono circa 350".

Ibrahim, in Italia dal 1988 e ormai assiduo frequentatore del centro, ha sottolineato: "La gente è brava, simpatica, sono amici. Io mi trovo bene, le persone sono brave e gentili. Ci si trova benissimo. Io vendo borse, fazzoletti, portafogli, ma adesso è un casino: il Covid ha rovinato tutto, le persone hanno paura. In questo periodo non si lavora, ma Sant'Egidio ci aiuta. Questo è il momento peggiore che abbia mai vissuto in Italia".