Genova, Ance, Giulio Musso rieletto presidente: "Ora serve continuità sugli investimenti"
di Stefano Rissetto
Garantire la continuità degli investimenti, soprattutto alla luce della crescente emergenza abitativa
L’assemblea dell'Ance Genova ha confermato all’unanimità Giulio Musso alla guida dell’associazione per il prossimo quadriennio. L’ingegnere, già in carica, continuerà a rappresentare il comparto produttivo privato più importante della provincia, che nel 2024 ha registrato una crescita significativa, trainando in parte la ripresa economica del capoluogo ligure.
Nel corso dell’assemblea della sezione locale dell'Associazione Nazionale Costruttori Edili, che si è tenuta nella sede di via Roma, è stato tracciato un bilancio dell’attuale stato del settore. Il comparto delle costruzioni rappresenta oggi oltre il 12% del PIL provinciale, con una crescita superiore alla media regionale. Le imprese attive hanno superato le 2.000 unità e gli operai occupati hanno raggiunto un massimo storico: 14.629 addetti per oltre 14,5 milioni di ore lavorate.
A sostenere il comparto sono stati soprattutto i lavori pubblici, con il Comune di Genova in prima linea: 88 interventi in corso per un valore complessivo di 861,8 milioni di euro, di cui oltre 620 milioni finanziati dal PNRR. L’85% degli appalti è stato assegnato ad aziende locali, contribuendo a rafforzare il tessuto produttivo cittadino.
Diverso il quadro per l’edilizia privata: il 2024 ha segnato una brusca frenata degli interventi di manutenzione straordinaria residenziale, in calo del 22% rispetto all’anno precedente. L’effetto post-incentivi inizia a farsi sentire.
Musso, nel suo intervento, ha sottolineato come il settore stia entrando in una fase di transizione, con la progressiva chiusura dei bandi PNRR che potrebbe causare una contrazione degli investimenti nel 2025, stimata al -6% su scala regionale. L’occupazione dovrebbe però reggere, grazie ai numerosi cantieri ancora in attività.
Per il presidente, la priorità ora è garantire la continuità degli investimenti, soprattutto alla luce della crescente emergenza abitativa. “Servono piani di edilizia pubblica e sociale che rispondano alla domanda di alloggi a prezzi accessibili – ha dichiarato Musso – e che siano realizzati con modelli di partenariato pubblico-privato, sostenibili anche sul piano finanziario”. Un esempio positivo in questa direzione, ha aggiunto, è rappresentato dal progetto di rigenerazione urbana di Begato, avviato dopo la demolizione della “Diga”.
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