Genova, al canile municipale i più abbandonati sono i pit bull
di Anna Li Vigni
"Il cane non è un soprammobile e per questo è fondamentale informarsi sulle sue abitudini e il suo carattere"
Tra i buoni propositi dell'anno c'è anche quello di adottare un cane o un gatto. Il giorno di Natale non ci sono stati abbandoni ma Il 23 dicembre sono stati trovati due cani senza chip legati ad un palo. Altri due cani sono stati abbandonati il 19: una mamma pit legata ad un palo con il suo cucciolo lasciato accanto nel trasportino.
Nel 2020 ci sono state tante adozioni e pochi ingressi. A causa del lockdown non si sono trovati tanti cani vaganti. Invece nel 2021 ci sono state tante rinunce di proprietà e molti cani sono stati ritrovati per la strada. Quindi il canile è attualmente pieno di cani e gatti in cerca di casa.
Al momento ci sono quasi 120 cani e circa 20 gatti. La procedura di adozione prevede la compilazione di unn questionario. Si deve fare un percorso conoscitivo e poi il cane può essere portato a casa. Ci sono tanti visitatori che chiedono informazioni. I cani li vediamo arrivare magri e spaventati. Quando vengono adottati allora siamo contenti. Le famiglie ci mandano foto per documentarci la vita e come gli animali si sono abituati alla vita domestica, condividendo questa passione anche a distanza di anni. L'inizio anno è positivo con tante visite e proprio oggi abbiamo mandato a casa un cane che è stato adottato.
Il pit bull è una delle razze più abbandonate. Le persone prendono i pitbull quando sono cuccioli. Infatti ci sono tante cucciolate casalinghe. Il pitbull va d'accordo con le persone ma non con gli altri cani. Ad un certo punto per molti padroncini la situazione diventa ingestibile. In più sono animali che hanno bisogno di fare tanto movimento. Raul per lo stress ha mangiato addirittura pezzi di giocattoli e ha dovuto subire un intervento. "Speriamo che qualcuno si innamori di Raul e di Nikita", commenta Michela Tognoni, volontaria del canile municipale Monte Contessa.
Fare volontariato nel canile può essere un modo per avvicinarsi ad una adozione. Questo serve a rendersi conto di quello che a cui si va incontro.
Il canile è gestito da una associazione, si chiama U.N.A. (uomo natura animale) e i volontari si occupiamo della gestione delle adozioni e della pulizia. Poi ci sono figure sanitarie che si prendono cura dello stato di salute degli animali.
"Nikita è una pit bull con crisi epilettiche che però non riusciamo a monitorare come meriterebbe se fosse in una casa. Molti animali patiscono lo stress del canile. Molti dei nostri animali hanno anche delle patologie. Nikita è la classica adozione del cuore", spiega Michela Tognoni.
Quando un cane arriva qui al canile, gli viene messo il microchip se non lo ha, poi viene vaccinato e vengono fatti tutti i test. Poi dopo due settimane di monitoraggio l'animale viene trasferito nella sezione rifugio, in attesa di adozione e quindi del calore di una famiglia.
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