Genova, 15 tonnellate di aiuti all'Ucraina: da Piazzale Kennedy è partito il tir per Odessa

di Redazione

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Questa mattina è iniziato il viaggio del camion carico di materiale raccolto dalla Caritas: presente padre Vitaly Tarasenko, che ha ringraziato i genovesi

Genova, 15 tonnellate di aiuti all'Ucraina: da Piazzale Kennedy è partito il tir per Odessa

Una grande dimostrazione di solidarietà. Ben 15 tonnellate di materiale, tra cui coperte, sacchi a pelo, vestiti e scarpe pesanti, sono state raccolte dalla Caritas genovese per aiutare la popolazione di Odessa, alle prese con il conflitto con la Russia. Potersi riscaldare mentre sono nei rifugi: questo l'obiettivo primario degli abitanti della città affacciata sul Mar Nero, verso cui è partito stamattina da Piazzale Kennedy il tir carico di aiuti umanitari.

Lo spauracchio del freddo inverno est europeo, da vivere in una situazione di guerra: è alla base di questi due problemi concatenati tra loro che si è deciso di intervenire: "Abbiamo deciso di abbinare la raccolta di indumenti per l'emergenza freddo cittadina a quella per l'Ucraina e quindi abbiamo chiesto articoli molto selezionati per affrontare meglio un inverno che in Ucraina sarà particolarmente duro". Queste le parole di Giuseppe Armas, presidente della sezione genovese dell'ente appartenente alla CEI. D'altronde i segnali di solidarietà e di vicinanza al popolo ucraino non si sono mai fermati, come manifestato dagli aiuti che vengono portati quotidianamente nella chiesa di Santo Stefano, che è il punto di riferimento della comunità in città.

Presente in piazza anche padre Vitaly Tarasenko, cappellano della comunità ucraina genovese che ha espresso gioia per un bel segnale della solidarietà di Genova, con un camion così carico che non aveva spazio per ulteriori beni: "Gli aiuti sono stati chiesti proprio dal vescovo della città, Monsignor Mykhayl e dal direttore della Caritas di Odessa. L'attenzione dei genovesi, comunque, non è mai calata, le chiamate continuano e sono molti a voler dare nuovi aiuti umanitari". Dopo una breve preghiera e dopo la benedizione di padre Tarasenko all'autista del tir, il connazionale Ivan, il carico è partito per il lungo viaggio.