Caritas, Monsignor Tasca: "Genova ha mostrato grande accoglienza per gli ucraini. E qualche genovese si sorprende"

di Redazione

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Oltre duemila persone transitate presso il punto di ascolto, 300 offerte di ospitalità, 600 alloggi offerti: "Siamo orgogliosi di come la città ha reagito"

Caritas, Monsignor Tasca: "Genova ha mostrato grande accoglienza per gli ucraini. E qualche genovese si sorprende"

Oltre 2 mila ucraini transitati presso il punto di ascolto della Caritas nella chiesa di Santo Stefano a Genova, la maggioranza donne e minori, 300 offerte di ospitalità in famiglia è quasi 600 alloggi offerti, anche se non tutti fruibili.

Sono i numeri che la Caritas Diocesana ha reso noti in vista della giornata del 1 maggio quando in tutte le chiese si terrà una raccolta a sostegno delle famiglie ucraine.

In queste settimane Caritas ha trovato ospitalità per 90 nuclei famigliari, un totale di 300 persone, tra parrocchie, appartamenti, famiglie, oltre al Santuario della Madonna della Guardia, dove sono ospitate 70 persone.

Dal punto di vista degli aiuti materiali, inoltre, sono stati raccolti 2140 supporti per oltre 6 mila persone con 20 tonnellate di cibo ma anche farmaci, abbigliamento e materiale per igiene personale. Una forte ondata di solidarietà ha visto la popolazione genovese in prima linea.

"Genova è davvero una città accogliente, e ho visto anche qualche genovese meravigliato di questo - dice con una battuta l'arcivescovo, monsignor Marco Tasca -. Abbiamo visto un'accoglienza è una condivisione molto bella. Siamo orgogliosi di come la città ha reagito a questa realtà che non era prevista e che ci è venuta addosso come un treno".

"Adesso è il momento di pensare a dare stabilità alle accoglienze avvenute in casa - sottolinea il direttore della Caritas don Andrea Parodi - perché a Genova ci sono 33 famiglie che hanno aperto le loro case e convivono con una famiglia arrivata dall'Ucraina oltre a 330 badanti che con il consenso dei datori di lavoro hanno accolto profughi in casa. Questo, però, non può continuare, bisogna trovare il modo di sistemarli. C'è una fame enorme di alloggi dove poter sistemare queste famiglie".

Alla conferenza stampa ha partecipato anche padre Vitaly Tarasenko, cappellano della comunità ucraina di Genova, che ha ricordato come la presenza di queste persone possa diventare un "tesoro" per la nostra comunità.