Genoa, una vittoria di 'corto muso' e la rivincita di Ekuban e Martinez

di Gessi Adamoli

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Genoa, una vittoria di 'corto muso' e la rivincita di Ekuban e Martinez
C'è chi l'ha paragonato a Scoglio per l'empatia che è subito riuscito a creare con i tifosi, anche se se qualcuno, forse non a torto, obietta che il Professore la Nord se l'era conquistata con i risultati, come del resto i bagni di folla di Bagnoli, Gasperini e Ballardini erano stati la conseguenza di traguardi importanti raggiunti. Alexander Blessin però più che a Scoglio sembra ispirarsi al pratico realismo di Allegri che, nell'annosa polemica tra giochisti e risultatisti, non ha avuto dubbi nello schierarsi coi primi. “Il calcio è roba seria, conta vincere”, il mantra dello juventino. Il Genoa così ha vinto di 'corto muso' (espressione tipica del mister di LIvorno) anche a Pisa, bissando la vittoria di Venezia alla prima di campionato e, quel che più conta, è al primo posto in classifica insieme ad un Ascoli che sarebbe errato etichettare come rivelazione.
 
Il Genoa ha oggettivamente l'organico più forte della serie B e, dunque, il ragionamento può essere: non andiamo a inventarci niente perché ho i giocatori che le partite le vincono da soli. Ma siamo certi che sia questo questo il risultato di un'equazione che sicuramente farà inorridire il mio amico Claudio Onofri, da sempre assertore di quanto sia importante avere un tecnico che alla sua squadra dia idee, principi di gioco e sincronismi perfettamente oliati. A Pisa la differenza l'ha fatta uno straordinario assist di Coda e un altrettanto sublime cucchiaio di Ekuban che continua a spiazzarti. Appena sette giorni prima, contro il Benevento, dici: “Basta, non è un giocatore da Genoa”. E lui, la domenica dopo, si inventa la giocata che ti regala tre punti. Quanto a Coda resta da capire se girare così al largo da quello che dovrebbe essere il suo habitat naturale, ovvero l'area di rigore, è una scelta tattica dell'allenatore oppure sua che, non ricevendo palloni se li va a cercare. Per la terza volta di fila il bomber, che ha vinto la classifica dei cannoniere degli ultimi tre campionati di serie B a cui ha partecipato, è stato sostituito e questa volta non nelle ultime battute ma a mezzora dalla fine. Non è uscito col sorriso ma da grande professionista ha dato il cinque a tutti i componenti della panchina, però non può non far riflettere la scelta di Blessin che ha preferito tenere in campo Ekuban, sosituito soltanto all'89' per fare spazio a Yeboah, l'eroe della partita di Venezia che non ha saputo capitalizzare quel piccolo patrimonio di credibilità che si era conquistato grazie a quel gol ed è di nuovo finito ai margini della squadra titolare. E' possibile che Blessin non veda Coda ancora al top della forma, ma certamente l'unico modo per permettergli di trovare la condizione migliore è farlo giocare. Soprattutto quando si tratta di un giocatore così importante. Coda sostituito in serie B è come se Manlio Scopigno avesse tolto Gigi Riva per scelta tattica: è il tormentone che ripeterò all'infinito.
 
La partita di Pisa ha anche evidenziato che, chi aveva bocciato senza appello Martinez, era stato quanto meno affrettato. Il giovane portiere spagnolo, dopo un primo intervento non impeccabile e un rinvio di piede da brividi, ha fornito una prestazione inappuntabile. Non ha fatto miracoli ma ha svolto egregiamente il suo lavoro. Non c'erano e non ci sono tutt'ora gli elementi per giudicarlo come non li ha chi spinge per Semper titolare. Quante partite di Martinez ha visto e quante del numero uno croato. Fa testo quella di San Siro col Milan in Coppa Italia? Straordinario per 90 minuti poi, però, purtroppo determinante nel gol che ha permesso ai rossoneri di passare il turno. Martinez ha scaldato per troppo tempo la panchina del RB Lipsia, dove Gulacsi (49 partite nella nazionale ungherese) è inattaccabile. Ha bisogno di ritrovare la partita soprattutto per quanto riguarda la gestione della concentrazione e della tensione, aspetti che non sono allenabili in settimana e fondamentali in un ruolo così delicato. Vorrei tranquillizzare Massimiliano Lussana, mio pirotecnico compagno di viaggio a TeleNord, il quale, con un pizzico di malizia, sostiene che il Genoa sta lavorando per la Red Bull perché Martinez al Genoa è solo in prestito. Effettivamente non avrebbe senso valorizzare un giocatore di passaggio (Martinez) a scapito di uno di proprietà (Semper). Martinez è effettivamente in prestito ma il Genoa ha l'obbligo di riscatto a fine stagione. E, dunque, lo di deve considerare a tutti gli effetti un giocatore del Grifone.
 
Sabato a Marassi arriva il Parma, altra proprietà americana con grande ambizioni. E il risultatista Blessin potrà contare su Aramu (in panchina a Pisa), Puscas e Strootman (in tribuna), ultimi colpi (ma saranno davvero gli ultimi?) di una campagna acquisti finalizzata ad un solo obiettivo: la serie A.
 
Only One Years.
 
 
(foto Pagina Facebook: Genoa Cfc Official)