Genoa, la difesa continua a essere una sicurezza. Sturaro e Badelj imprescindibili per Gilardino

di Gessi Adamoli

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Genoa, la difesa continua a essere una sicurezza. Sturaro e Badelj imprescindibili per Gilardino

Un sabato da leoni per i tifosi genoani che, forti dei tre punti presi a spese del Palermo la sera precedente, si sono permessi il lusso di seguire le partite in programma come chi ha solo da guadagnare perché le avversarie dirette erano state messe nelle condizioni di fare risultato a tutti i costi. Ed è andata più che bene. Hanno vinto il Frosinone, che ormai sembra fare corsa a sé (ma è fisiologico che un momento di flessione in un campionato capiti a tutti), ed il Cagliari, soffrendo ed inferiorità numerica, ma la Reggina ha perso la quarta partita su cinque, il Sudtirol è stato bloccato in casa dal Como, mentre Ternana e Parma hanno pareggiato lo scontro diretto. Il vantaggio del Genoa sulle più immediate inseguitrici è salito a quattro punti e dunque il secondo posto sarebbe salvo anche nella malaugurata e bizzarra ipotesi di una penalizzazione per aver adottato un percorso previsto dal Codice della crisi d'impresa e dell'insolvenza. Resta da comprendere (o forse si comprende benissimo) perché il sistema calcio stia provando a mettere i bastoni tra le ruote ad una delle poche realtà che, invece dei soliti maneggi, ha portato soldi veri. Novantadue sono i milioni di euro che i 777 hanno speso per il Genoa. E non c'è giorno che in sede non arrivi un decreto ingiuntivo. Antichi creditori (soprattutto procuratori) che si fanno avanti, sapendo che adesso la società rossoblù è in grado di far fronte agli impegni.

La vittoria col Palermo, squadra organizzata e con alcune eccellenti (per la categoria) individualità, ha confermato che il Genoa non può fare a meno di Badelj che sarà anche al 50 per cento ma ha così tanto fosforo da potersi permettere di andare piano. Era stato criticato anche a Benevento, l'unica partita dalla ripresa del campionato dopo la sosta natalizia, in cui il Genoa si era reso protagonista di un'ottima prestazione (almeno relativamente al primo tempo). Ma non era una contraddizione sostenere che se una squadra aveva giocato bene il suo regista era stato invece insufficiente? Il croato è l'unico giocatore in rosa che veda il gioco, sappia dettare i tempi e giochi in verticale. Mettere Strootman a fare quel lavoro vorrebbe anche dire rendere un cattivo servizio all'olandese.

Ma venerdì ci sono state anche altre conferma. A cominciare dall'importanza di Sturaro che è l'anima della squadra. Uno che non tira mai indietro la gamba e sa essere trainante per i compagni. Non è un caso che il celebre gegenpressing di herr Blessin si sia sgonfiato come un palloncino una volta che non c'era più il furore agonistico di Sturaro a stimolare i compagni ad andare a caccia del pallone.

Altra conferma la solidità del reparto arretrato. Soltanto 17 i gol subiti (soltanto il Frosinone con 13 ha fatto meglio, al terzo posto ci sono Reggina e Cagliari con 24 reti al passivo). Bani è un gigante, Dragusin cresce partita dopo partita e Martinez da tempo ormai da brutto anatroccolo si è trasformato in cigno. Proprio vero che il calcio vive di sliding doors. Se Semper, prima di Bari, non fosse stato messo ko da un attacco influenzale, Martinez per il Genoa era considerarsi perso. Tranquillizziamo i tifosi rossoblù che temono, a fine stagione, il ritorno del portiere spagnolo al Lipsia. E' in prestito ma c'è una clausola che prevede l'obbligo di riscatto da parte del Genoa in caso di promozione in serie A.

Un'altra conferma, questa volta in negativo è arrivata da Coda. E' sicuramente presto per affermare che sia arrivato ai…. Titoli di Coda, ma è certamente ben lontano dal bomber che sino allo scorso anno segnava carrettate di gol. Che sia l'ombra di sé stesso Gilardino, che di mestiere faceva il centravanti ed ha vinto anche un Mondiale, se n'è accorto. Nel big match di Bari l'aveva tenuto inizialmente in panchina e anche col Venezia, alla ripresa del campionato, Coda era rimasto inizialmente fuori per poi però risultare decisivo. Erano i giorni in cui sembrava destinato ad essere ceduto al Benevento e la società aveva infatti chiuso per Henry. Altra sliding doors: il centravanti francese del Verona si rompe il crociato, salta l'acquisto e di conseguenza anche la cessione di Coda che da grande professionista a Benevento va in campo da titolare e segna il gol che sblocca il risultato (il raddoppio a due secondi dal fischio finale è di Puscas). Gilardino le sta provando tutte per recuperarlo, ma non è da escludere che domenica a Modena parta titolare Puscas che sta bene fisicamente ed è super reattivo.

Trasferta delicatissima quella di Modena contro un avversario in ripresa e che all'andata, pur perdendo, aveva dimostrato buone trame di gioco. Ma al seguito del Grifone ci sarà la solita invasione di tifosi al seguito. Quelli per i quali il Genoa è “un guasto d'amore”.