Genoa, Andreazzoli: "Le responsabilità sono mie. E me le assumo tutte"
di Marco Innocenti
1 min, 55 sec
Il tecnico rossoblu torna ad essere in bilico dopo il pesante ko dell'Olimpico
Dopo la sconcertante prestazione del Genoa all'Olimpico in casa della Lazio, Aurelio Andreazzoli non ha nascosto la propria delusione: "Io oggi ho visto una squadra che ha nettamente meritato di perdere - ha detto il tecnico rossoblu - contro una squadra nettamente più forte di noi, sotto tutti i punti di vista. Di conseguenza, se ci metti anche il fatto che avremmo potuto essere più precisi e incisivi sotto l’aspetto tecnico, oltre che un po' più fortunati come spesso ci è successo, anche quel poco che fai non riesci a concretizzarlo quasi mai. Chiaro che dopo diventa un problema".
"Se hai qualche situazione favorevole devi concretizzarla - prosegue Andreazzoli - e noi non ci siamo riusciti a Cagliari oltre che in altre situazioni. Dobbiamo crescere perché ci siamo smarriti. Il passo indietro? Penso che fino a quando ci siamo fatti sorreggere dal gioco, abbiamo visto un’altra squadra. Dopo Cagliari invece abbiamo smarrito il nostro gioco e non riusciamo più a riproporlo, nonostante in allenamento facciamo le stesse cose. Giocando da squadra e da collettivo dobbiamo basarci sulle nostre idee, su quello che prepariamo in settimana, perché non abbiamo giocatori capaci di risolvere da soli le partite. Di contro oggi ho visto una Lazio che ha capitalizzato tutto".
Uno dei problemi di questo Genoa, però, è anche il fatto che subisce troppi gol. "Significa che qualcosa strutturalmente o individualmente viene a mancare - ha spiegato - Giocare contro la Lazio non è facile, soprattutto quando vai in svantaggio perché iniziano a sfruttare il contropiede. In passato, non lo soffrivamo molto perché eravamo con la squadra schierata tutta sottopalla. Poi però ci sono le qualità degli altri e anche qualche carenza nostra."
"Le responsabilità sono mie e me le assumo - ha detto - Non abbiamo cambiato nulla nel modo di lavorare, noi cerchiamo di alimentare l’entusiasmo e non c’erano neanche i presupposti per farlo scemare. A Cagliari per 60′ abbiamo fatto meglio di loro e dovevamo essere noi in vantaggio. Forse è una questione di gestione, con l’entusiasmo dalla tua è facile, con la pressione emergono caratteristiche sopite di uno o molti, le prestazioni individuali te lo indicano. Nel calcio si gioca di squadra, ma le squadre sono composte da individui, se non vinci i duelli individuali allora soccombi, soprattutto se poi gli altri sono più forti".
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