Furbetti del cartellino a Sanremo, 15 condanne con pene fino a 3 anni e 7 mesi
di Marco Innocenti
Una sola assoluzione nel processo di primo grado. I procuratore di Imperia Alberto Lari: "Processo certosino"
Quindici condanne, su un totale di sedici imputati, nel processo di primo grado per truffa ai danni dello Stato e violazione della Legge Brunetta sul pubblico impiego, che vede alla sbarra a Sanremo i cosiddetti 'furbetti del cartellino', accusati dell'infedele timbratura del cartellino e di essersi assentati senza giustificazione durante l'orario di lavoro. Unica assoluzione quella di Rita Torre, nei confronti della quale la giudice Francesca Minieri del tribunale di Imperia ha tenuto conto della particolare tenuità del fatto. Le pene vanno dagli 8 mesi a 3 anni e 7 mesi.
"Non può che esserci grande soddisfazione per un processo certosino - ha commentato il procuratore di Imperia Alberto Lari - con oltre trenta udienze, la prima delle quali a gennaio, con il pm Paola Marrali, che ha analizzato ogni singola vicenda, minuto per minuto, uscita per uscita. Il fatto che il giudice abbia ritenuto fondate queste ipotesi, escludendo tra l'altro la colpevolezza per molti episodi, con la difesa che ha citato tutti i testimoni per un processo completo, ci dà massima soddisfazione".
"Abbiamo apprezzato il lavoro del giudice e l'impegno del tribunale, che hanno fatto prevalere l'interesse della giustizia e dello Stato, pur trattandosi di reati prossimi alla prescrizione - ha sottolineato Lari - Una sentenza che ci conforta anche in relazione all'impugnazione delle assoluzioni in abbreviato, le quali confermano che abbiamo fatto bene a procedere in Appello. Due sentenze chiaramente opposte e noi speriamo che prevalga questa tesi".
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