Fine lavori nella ferrovia Voltri-Sampierdarena ad agosto, gli abitanti di via Ferri sorpresi: "Speriamo ma non ci fidiamo"
di Riccardo Olivieri
Dopo il commissario del terzo Valico Mauceri anche Cociv ha confermato la conclusione del cantiere. Per l'apertura del tratto servirà qualche mese in più
Gli abitanti di Fegino accolgono tiepidamente le novità, sulla carta positive, che arrivano dai vertici di Cociv e prima ancora dal commissario del Terzo valico dei Giovi Calogero Mauceri sulla conclusione dei lavori vicino alle loro case. Pietro Marcello Murzi, direttore costruzioni di Cociv intervenuto in un'assemblea pubblica organizzata dal Comitato Liberi Cittadini di Certosa, ha infatti ribadito che "i lavori sul tratto Voltri-Sampierdarena finiranno a fine agosto" e che dopo "certificazioni e verifiche tecniche", che si ipotizza dureranno almeno un paio di mesi, "la linea verrà aperta".
Promesse non mantenute - Passeggiando in via Ferri a Fegino è impossibile non imbattersi nei cantieri. Attorno ai palazzi tra il civico 14 e il 18 ce ne sono almeno tre aperti, che riportano come conclusione dei lavori due date diverse: su uno di questi c'è la scritta "dicembre 2024", sugli altri due "dicembre 2025". "Speriamo sia così ma dopo tante promesse non mantenute non ci fidiamo" dice Giusi Cilia, presidente del comitato Via Ferri 16 che già in passato ci aveva aperto casa sua per farci vedere le crepe e le infiltrazioni d'acqua che hanno segnato i muri di casa sua. Dal terrazzino si vede la galleria Polcevera, realizzata per ospitare i due nuovi binari che separareranno il traffico dei treni metropolitani regionali, che viaggeranno sui binari costieri, da quelli a lunga percorrenza, passeggeri o merci. In particolare questi ultimi collegheranno il porto di Genova lato voltri al Terzo Valico.
Disagi - "Ci siamo subiti le volate, ovvero le esplosioni propedeutiche alla creazione della galleria, poi le chiusure delle strade per la realizzazione del ponte di ferro" raccontava Giusi Cilia. Murzi all'assemblea ha anche ammesso che Cociv è indietro con tutta la partita legata agli indennizzi. "I testimoniali di stato non sono mai stati fatti nonostante li abbia chiesti via pec. Si sono giustificati dicendo che dovevamo entrare nel percorso di esproprio e quindi non sarebbero serviti ma non abbiamo saputo più nulla e abbiamo le crepe nei muri".
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