Fincantieri, Bono amareggiato: "La mia carriera un problema, vogliono discontinuità"

di Edoardo Cozza

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In un'intervista al settimanale 'L'Espresso' l'ormai ex amministratore delegato commenta: "L'ho saputo in mattinata: mi aspetto sempre tutto e il contrario di tutto, ma questo mi ha sorpreso"

Fincantieri, Bono amareggiato: "La mia carriera un problema, vogliono discontinuità"

"Mi aspetto sempre tutto e il contrario di tutto, però alla fine accade quello che non mi aspetto: mi hanno chiamato stamattina e mi hanno comunicato che il governo preferisce la 'discontinuità'. Non ci sono cose che non vanno o cose che vanno raddrizzate, la mia carriera era il problema. Non la posso cedere ad altri, purtroppo. Anzi ne vado fiero". 

È il commento a caldo dell'ad uscentr di Fincantieri Giuseppe Bono, alla notizia che la Cdp ha scelto un altro 'timoniere' per il gruppo della cantieristica, come ha detto a L'Espresso.

Bono lascerà dopo cinque mandati da amministratore delegato attraversando dieci governi e "presto il telefono non squillerà più. Ne sono consapevole", d'altronde, "a 78 anni è il momento della riflessione", confessa al settimanale.

"Io sono un pigro. Non mi piace viaggiare, eppure ho girato il mondo. Non mi piace mangiare al ristorante, eppure potrei pubblicare una guida. Adesso mi gusterò il piacere del fare quello che mi piace fare: andare in campagna in Abruzzo, accendere il camino, fissare le fiamme che ardono come quand'ero bambino. E poi con abbondante calma approfondiamo un po' di argomenti. Guai a confondere la cronaca con la storia. Per ora mi fermo alla cronaca"