FestivAlContrario, sabato parte la rassegna di eventi di Castelvecchio di Rocca Barbena

di Marco Garibaldi

Un progetto alla riscoperta dell’entroterra savonese attraverso cultura e turismo lento e sostenibile

FestivAlContrario inaugura il prossimo sabato 24 luglio nella scenografica cornice di Castelvecchio di Rocca Barbena (SV) con la performance FOLD di Yuval Avital

Il poliedrico artista israeliano Yuval Avital inaugurerà il Festival con un’opera performativa corporea e vocale dal titolo FOLD, creata nel 2019, che ha per protagoniste le donne e la natura.

All’interno della performance si riconosce un elemento della cosiddetta demopraxia, dove l’arte - come suggerito da Michelangelo Pistoletto - è messa al centro di una trasformazione sociale responsabile e dove è necessario il ruolo della collettività che, proprio con il ‘fare’, può puntare al raggiungimento di un nuovo equilibrio sociale.

In un periodo di post-lockdown si vuole tornare ad una forma di aggregazione in cui il ruolo del luogo - in questo caso del borgo - diventa centrale: si crea una nuova mappatura del territorio dove alla città o al grande centro urbano si tende a preferire una dimensione più intima, ripensata e trasformata attraverso una nuova idea di comunità.

Dentro FOLD c’è un’indagine sull’iconografia della femminilità nel Mediterraneo, che prende spunto dalle origini, dal culto matriarcale della Dea Madre, di Afrodite, di Gea, dell’Alma Mater, e si spinge fino alla nascita di un mondo nascosto - che si sviluppa lungo tutte le sponde del Mediterraneo, in Europa, Maghreb, Medio Oriente - nel quale donne con donne condividono canti, rituali, preghiere in risposta e opposizione all’affermarsi di una nuova società di tipo patriarcale.

La performance-rito collettiva che Yuval Avital propone si collega ad un’essenzialità antica ma è al contempo profondamente contemporanea e nasce dal vissuto delle performersche, attraverso il gesto e la voce, indosseranno una serie di archetipi e creeranno un’esperienza preziosa in primis per loro stesse e condivisa poi con il pubblico.

In FOLD - titolo enigmatico, che vuole fare riflettere sul concetto di piegare e spiegare e su come questo abbia a che fare sia con la memoria che con il Mediterraneo - si crea una sorta di comunità creativa temporanea, generatrice di un’opera performativa che non vuole puntare alla spettacolarizzazione, ma all’introspezione e ad una dimensione intima e raccolta.