Dalla Scala di Milano al Festival di Nervi tornano i concerti di Beatrice Rana
di Redazione
La concertista è stata la prima italiana a vincere il Concorso Internazionale di Montréal e a Nervi suonerà il 17 luglio
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Durante il lockdown tutti l’hanno intervistata per sapere come stava vivendo la sospensione dei concerti dal vivo, arrivata in un momento in cui la sua agenda era fittissima di date in giro per il mondo. Ora che lo spettacolo e la cultura si stanno lentamente risvegliando dal letargo forzato Beatrice Rana è tra i musicisti più richiesti per tenere a battesimo la ripresa dell’attività concertistica alla presenza del pubblico. È la conferma del ruolo di primo piano ormai assunto, nel mondo della musica classica, dalla pianista di Copertino, appena ventisettenne, ma già con un curriculum prestigioso: prima italiana a vincere, a soli diciotto anni, il Concorso Internazionale di Montréal, e Premio Gramophone, nel 2017, per l’incisione delle Variazioni Goldberg di Bach.
Il 6 luglio, insieme al violoncellista Mischa Maisky e al baritono Luca Salsi, Beatrice Rana darà il via al ciclo di quattro concerti con cui il Teatro alla Scala di Milano riaprirà le porte al pubblico dopo la chiusura imposta dall’emergenza sanitaria. Ma non solo: il 17 luglio, insieme al violoncellista Mario Brunello e ad étoiles internazionali, Rana inaugurerà il “Festival Internazionale di Balletto e Musica – Nervi 2020”, prendendo parte da protagonista alla prima assoluta dello spettacolo di musica e danza Duets and Solos.
Il pubblico di Nervi potrà ascoltare la giovane pianista nell’Aria dalle Variazioni Goldberg, in tre Notturni di Chopin, in La Valse di Ravel (inciso nel 2019) e in vari brani per violoncello e pianoforte in duo con Mario Brunello. Un’occasione unica per apprezzare dal vivo, in una cornice suggestiva come quella dei Parchi di Nervi, una delle figure più rilevanti della nuova generazione di pianisti: una interprete alla tastiera dalla tecnica perfetta, il suono cristallino e un’energia ritmica travolgente. Come ha scritto il “Times”, dopo un suo concerto: "Beatrice Rana suona con una seduzione che rapisce e una straordinaria leggerezza di tocco. Una lettura di estrema intelligenza".
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