Festa della Liberazione, il presidente dell'Anpi Genova Bisca: "Celebrazione divisiva? Lo dice chi è in malafede"

di Lorenzo Aluigi

"Se non c'è la storia difficilmente si riescono a capire i contenuti del frutto migliore, che si chiama Costituzione della Repubblica"

A fianco delle istituzioni anche il presidente dell'Anpi Genova, Massimo Bisca

"Ricordiamo 1863 genovesi fucilati in combattimento e 2250 morti nei campi. Voglio ricordare solo due nomi: Luciano Melis di soli 14 anni, morto il 14 aprile a mezzogiorno a Cornigliano, e Adele Rossi di 15 morta in combattimento. Assieme a loro ricordiamo chi ha scelto da che parte stare, scegliendo la parte giusta e permettendoci di vivere felici e liberi. E' una festa di liberazione e riconoscenza".

"Se non c'è la storia difficilmente si riescono a capire i contenuti del frutto migliore, che si chiama Costituzione della Repubblica. I sogni dei due ragazzi che ho nominato si sono spenti lì, a noi tocca il compito di portarli avanti. Gli unici con cui non si può discutere sono i fascisti, se non hanno ancora capito la storia c'è poco da fare. Io dico anche che siano in malafede: dovrebbero venire a ricordare i valori, quei sogni e quei progetti che sono all'interno della Costituzione".