Ferragosto in spiaggia senza eventi e con il gel per le mani
di Redazione
Sui litorali italiani regole e preoccupazioni per il futuro
Lo strano Ferragosto dell'estate del Covid fa sentire tutta la sua forza specialmente sulle spiagge. E' qui che si consuma infatti il sacrificio più evidente. Se giugno e luglio sono trascorsi con gli stabilimenti semivuoti che si riempivano solo durante i weekend, la settimana centrale di agosto fa registrare una buona affluenza finalmente, in molti luoghi anche il sold out ma che differenza con gli anni scorsi... Mascherine, gel e igienizzanti spray sono diventati il New Normal ma non basta... Addio buffet, addio cocomerate, addio falò sulla spiaggia e fuochi d'artificio almeno nella maggior parte dei luoghi, pochi eventi e solo se è possibile distanziare. Ecco un giro d'Italia grazie alla testimonianza di 4 gestori da Nord a Sud degli oltre 8 mila chilometri di coste italiane.
"Non abbiamo mai abbassato la guardia in Veneto - spiega Alessandro Berton del Sindacato italiano balneari - e non lo faremo certo a Ferragosto. Abbiamo delle spiagge sicure e abbiamo da sempre spai grandi e attenzione ai servizi. Essendo pochi concessionari ma molto grandi dall'inizio abbiamo fatto squadra sul tema sicurezza, abbiamo un protocollo comune, l'app Venice Sands che spiega tutto e mette in collegamento tutte le spiagge venete da Bibione a Rosolina. Abbiamo non solo gel ma anche salviettine monouso Covid free, prenotazioni digitali, ombrelloni più distanziati che altrove (almeno 16 metri), sanificazione continue di ombrelloni, lettini e aree comuni". Secondo Berton è stata una stagione complessa e stancante: "Quelli più bravi si attestano sul 50% delle presenze ma molte mete del Veneto si reggono molto sul turismo straniero che quest'anno non c'è. Il vero tema è l'occupazione: nella nostra regione abbiamo perso 35 mila posti nel turismo. Il turismo veneto cuba quasi 20 miliardi di pil, più o meno una finanziaria, e il mare ne rappresenta la metà. La situazione è grave".
Non nasconde la sofferenza di una stagione segnata da gravi cali a giugno e a luglio e anche in previsione a settembre e ottobre Alberto Bertolotti dalla Sardegna: "Queste due settimane stiamo respirando perché è aumentata la clientela (stiamo rispettando tutte le norme di distanziamento, sanificazione e registrazione dei clienti) ma siamo in affanno anche perché con la crisi non abbiamo potuto assumere tutte le persone che lavorano con noi di solito. Il problema vero è che oltre le spiagge sta funzionando poco tutto il resto... Molti alberghi, ristoranti, negozi non hanno riaperto e alcuni non riapriranno per niente, sono alla canna del gas. Siamo preoccupati per il futuro specialmente per l'occupazione". Per il Ferragosto sono stati annullati tutti gli eventi negli stabilimenti ma come spiega Bertolotti sull'Isola il 75% delle spiagge è libera e certo nessuno può prevedere cosa succederà lì.
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