Fassino a Genova per parlare di Europa: "Migranti? Problema che non si gestisce facendo la 'faccia feroce'"

di Filippo Serio

L'ex sindaco di Torino: "Blocchi navali e porti chiusi sono soluzioni irrealistiche"

L'ex sindaco di Torino e oggi membro della Commissione Esteri della Camera dei Deputati Piero Fassino questa mattina era a Genova per partecipare all'incontro "Sovranità nazionale e sovranità dell'UE; la cittadinanza europea e le sfide del futuro". Un evento organizzato dall'Istituto Ligure per la Storia della Resistenza e dell'età contemporanea al Teatro Duse, che ha coinvolto anche gli studenti del liceo Sandro Pertini di Genova

Prima dell'inizio dell'incontro, l'onorevole Fassino ha affrontato il tema dell'Europa: "Qualsiasi tema che noi affrontiamo, per esempio cambiamento climatico, immigrazione e controllo dell'intelligenza artificiale richiede una dimensione ovviamente nazionale, ma non basta: sempre di più è necessario collocare le nostre scelte in un contesto europeo. Viviamo in un mondo caratterizzato da globalizzazione, interdipendenza, relazioni sempre più strette tra i mercati. Se si vogliono affrontare e gestire i problemi, occore una scala giusta: quando devi fare i conti con paesi di grandi dimensioni economiche, demografiche e politiche come Cina, India, Stati Uniti, nessun paese europeo da solo è in grado di reggere un tale confronto. Un'Europa che invece riesce a mettere a fattor comune tutte le proprie risorse, diventa un soggetto fondamentale e riesce meglio a far sentire la propria voce, in modo da tutelare meglio gli interessi dei cittadini.

"Immigrazione? Non basta denunciare un problema, bisogna fare qualcosa perchè si realizzi una solidarietà tra Italia e Europa. Questo Governo ha abbandonato l'obiettivo di battersi per una ridistribuzione dei migranti su scala europea. La commissione europea lo ha proposto, alcuni governi si oppongono e l'italia invece di sostenere questa battaglia, "flirta" con questi paesi, governi che lavorano contro l'interesse del nostro Paese. Il problema dell'immigrazione non si gestisce con "la faccia feroce", ovvero con blocchi navali o porti chiusi, proposte che per altro non si sono realizzate poiché irrealistiche. C'è un solo modo per svuotare i flussi clandestini, ovvero attraverso canali legali: corridoi umanitari per chi scappa dalla guerra, corridoi legali per chi invece vuole venire qui a lavorare. Vanno gestiti nei numeri, nelle modalità, negli approdi, ovvero fare una poltiica: ed è quello che manca oggi"