Fallimento Qui!Group, Fogliani resta in carcere
di Redazione
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Per i giudici del Riesame c'è "assenza di qualsivoglia scrupolo a manipolare i dati contabili"
Resta in carcere l'ex re dei buoni pasto Gregorio Fogliani, arrestato lo scorso 11 luglio insieme ad altre 5 persone (tra cui la moglie e le figlie finite ai domiciliari) nell'ambito dell'inchiesta sul fallimento della Qui!Group.
Lo hanno deciso i giudici del tribunale del riesame di Genova che hanno respinto la richiesta di revoca della misura presentata dall'avvocato Giuseppe Iannaccone.
Secondo i giudici vi sarebbe una "costante attività volta a fare sparire attraverso l'autoriciclaggio i proventi del reato. Tale circostanza risulta già di per sé sintomatica della spiccata propensione di Fogliani ad alterare la realtà allo scopo di perseguire i suoi personali interessi".
"L'incurante disinvoltura - proseguono i giudici - con la quale ha nel tempo occultato distrazioni e dissipazioni anche quando ormai le perdite avevano già completamente intaccato il patrimonio delle altre due società principali, la Qui!Group e la Qui!Service, dimostra l'assenza di qualsivoglia scrupolo nell'alterazione e manipolazione di dati contabili per occultare il reato distrattivo e consente quindi di ritenere ben concreto e attuale il pericolo che l'indagato cerchi di porre in essere ulteriori simili condotte al fine di precostituirsi prove a discarico".
Dalle indagini è emersa "la persistente tendenza manipolatoria dei soggetti coinvolti. Lo steso può dirsi in relazione alle possibili influenze che Fogliani sarebbe tuttora in grado di esercitare nei confronti di dipendenti e collaboratori che potranno essere chiamati a deporre in ordine alle indagini".
I giudici hanno respinto la richiesta di domiciliari anche per il collaboratore Rodolfo Chiriaco mentre ha accolto per Luigi Ferretti, per motivi di età e salute.
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