Energia pulita, boom degli investimenti nel 2024: superata la soglia record di 2mila miliardi di dollari
di Sagal
La Cina domina il mercato con oltre 800 miliardi investiti, mentre USA ed Europa rallentano
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Nel 2024, gli investimenti globali nella transizione energetica hanno superato per la prima volta i 2mila miliardi di dollari, segnando un nuovo record. A spingere questa crescita è stata soprattutto la Cina, che ha investito 818 miliardi di dollari, contribuendo per due terzi all'aumento complessivo. Lo rivela l'ultimo rapporto Energy Transition Investment Trends di BloombergNEF (BNEF), che evidenzia un incremento del settore nonostante un rallentamento del tasso di crescita.
Crescita rallentata - Sebbene il totale degli investimenti sia aumentato dell'11% rispetto all'anno precedente, il ritmo di crescita si è ridotto rispetto al 24-29% registrato nei tre anni precedenti. Secondo BNEF, questo trend riflette le difficoltà incontrate in alcuni mercati chiave come Stati Uniti ed Europa.
Dominio cinese - La Cina si conferma leader del settore, con un aumento del 20% su base annua degli investimenti in energia pulita. Il paese ha investito principalmente in trasporti elettrificati, energie rinnovabili, reti elettriche e accumulo energetico, contribuendo in modo significativo al record globale.
Situazione in Occidente - Negli Stati Uniti, gli investimenti sono rimasti stabili a 338 miliardi di dollari, mentre in Europa e nel Regno Unito si è registrata una flessione: 381 miliardi nell'UE e 65,3 miliardi nel Regno Unito. La frenata degli investimenti occidentali riflette le incertezze politiche e l'aumento dei tassi di interesse.
Settori trainanti - Il comparto più dinamico è stato il trasporto elettrificato, che ha attratto 757 miliardi di dollari, grazie alla crescita dei veicoli elettrici, delle infrastrutture di ricarica e dei mezzi commerciali a zero emissioni. Le energie rinnovabili hanno raccolto 728 miliardi, con investimenti in eolico, solare, bioenergie e geotermia. Le reti elettriche hanno ricevuto 390 miliardi, con focus su digitalizzazione e infrastrutture di trasmissione.
Tecnologie emergenti - Nonostante la crescita dei settori consolidati, le tecnologie emergenti come idrogeno, cattura del carbonio e nucleare hanno subito un calo del 23%, attestandosi a 155 miliardi. Secondo BNEF, la mancanza di scalabilità e i costi elevati frenano lo sviluppo di queste tecnologie, rendendo necessario un maggiore sostegno pubblico e privato.
Gap di investimento - Per raggiungere l'obiettivo della neutralità carbonica entro il 2050, gli investimenti dovrebbero raggiungere i 5,6 trilioni di dollari annui tra il 2025 e il 2030. Attualmente, gli investimenti coprono solo il 37% di quanto necessario per centrare gli obiettivi climatici globali.
Finanza e debito - Nel 2024, le aziende del settore climatico hanno raccolto 50,7 miliardi di dollari in finanziamenti azionari, segnando un calo del 40% rispetto all'anno precedente. L'emissione di debito legato alla transizione energetica ha invece raggiunto il trilione di dollari, con un aumento del 3%. Gli Stati Uniti e la Cina si confermano i mercati più attivi in questo ambito.
Futuro incerto - Nonostante il record raggiunto, il rapporto BNEF avverte che senza un rafforzamento del sostegno politico e finanziario, la transizione energetica potrebbe non avanzare al ritmo necessario. "Solo una vera collaborazione tra settore pubblico e privato potrà sbloccare il potenziale delle tecnologie emergenti", ha dichiarato Albert Cheung, vice CEO di BNEF.
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