Energia, in Italia prezzi tra i più alti in Europa nel primo semestre 2025

Nel primo semestre del 2025 l’Italia ha registrato alcuni dei prezzi più alti in Europa per elettricità e gas, con un impatto diretto anche sul rallentamento della transizione energetica. È quanto emerge dall’ultimo rapporto dell’ENEA sul sistema energetico nazionale, che evidenzia anche un ritorno alla crescita delle emissioni di CO₂ dopo oltre due anni di calo.

Secondo l’analisi, l’indice ISPRED – che misura l’andamento della transizione in termini di sicurezza energetica, prezzi ed emissioni – ha segnato un calo del 25%, segnalando un netto peggioramento delle condizioni generali per la decarbonizzazione e l’efficienza energetica.

A preoccupare sono soprattutto i prezzi dell’elettricità: la media semestrale alla Borsa elettrica italiana ha toccato i 120 euro per megawattora, praticamente il doppio rispetto a Spagna (62 €/MWh) e Francia (67 €/MWh). Un divario che incide negativamente sulla competitività delle imprese e sul potere d’acquisto delle famiglie.

Nonostante i consumi energetici complessivi siano rimasti quasi invariati, con il gas in crescita del 6% e il petrolio in calo del 2%, le emissioni di CO₂ sono aumentate dell’1,3%, anche a causa di un leggero calo della produzione da fonti rinnovabili (-3%).

Il report ENEA lancia un chiaro allarme: senza interventi mirati, il percorso verso la transizione ecologica rischia di rallentare ulteriormente, proprio mentre l’Europa chiede maggiori sforzi per centrare gli obiettivi climatici del 2030.

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