Elezioni, Paita a Telenord: "Accordo con Calenda? Sono ottimista. Ora i nomi dei candidati"

di Marco Innocenti

"La mia candidatura? Non tocca a me decidere ma io sono al servizio di questa comunità e del territorio"

L'accordo con Carlo Calenda e Azione è fatto. La conferma arriva dall'onorevole Raffaella Paita, intervistata dal direttore di Telenord Giampiero Timossi nel corso della puntata di Primo Piano. "Le premesse per la nascita di questo terzo polo sono molto buone - commenta ancora - e le ragioni che ci uniscono sono di tipo programmatico. Naturalmente aspettiamo gli sviluppi delle prossime ore perché è sempre bene non dare nulla per scontato ma penso di poter dire di essere abbastanza ottimista. Per noi e per il paese, perché crediamo di essere importanti in un momento in cui c'è una destra molto spostata verso il sovranismo, che rischia di darci Giorgia Meloni come presidente del consiglio e una sinistra che ha scelto un'alleanza con i Bonelli e i Fratoianni".

"La mia candidatura? Non l'ho ancora annunciato e non dipende da me - specifica l'onorevole Paita - Il mio personale destino politico è legato alle scelta che Italia Viva farà. Io sono una donna al servizio di una forza politica e se questa forza riterrà che il mio impegno è meritevole di una nuova candidatura, allora lo sceglieranno. In ogni caso io sono al servizio di questa comunità, in cui ho avuto modo di fare cose utili a livello nazionale ma anche per il mio territorio. Mi sono impegnata per trovare tante risorse per Genova, per gli Erzelli, per dare compimento a progetti come la Gronda o il tunnel della Valfontanabuona. Sono un po' meno ottimista per l'anno in corso sulla Pontremolese ma perché ci sono state forze irresponsabili che hanno interrotto l'esperienza del governo Draghi. Purtroppo, diciamo anche nomi e cognomi: una crisi avviata dal M5S e finita da Forza Italia e dalla Lega. Si sono assunte una responsabilità importante verso il paese perché hanno determinato la caduta di una figura autorevole e forte come quella di Mario Draghi, per egoismo legato a convenienza politica". 

La discussione poi si sposta sul tema della sanità: "Le mie critiche alla gestione della sanità in regione Liguria - attacca Paita - sono un po' più credibili rispetto a quelle che arrivano da Fratelli d'Italia che, ricordiamolo, governa la Liguria insieme a Giovanni Toti. Fra tutte le cose mi spiace siano state governate male, quella più importante è proprio la sanità perché è primaria per delle persone che sono fragili. Su questo punto dobbiamo pensare a questo. Bisogna garantire dignità, buone prestazioni ma anche il diritto alla riservatezza e a vivere il dolore nel modo più umano possibile. La sanità è il tema che vale di più perché si tratta di difendere la vita di tutti".

"Io per esempio ho sempre pensato si potessero fare ottime cose sul tema della riabilitazione, perché la Liguria ha un buon clima e può attrarre pazienti da altre regioni. Questo significa attrarre risorse per settori della sanità che hanno maggiori costi. Ragionare in maniera più lungimirante su questo, avrebbe forse consentito di spostare più risorse in cui abbiamo più bisogno come i pronto soccorso, oggi così affollati. Chi frequenta la sanità ligure troverà ottimi medici e infermieri ma strutture inadeguate. Basti pensare a Spezia con un ospedale ancora annunciato che deve ancora partire"