Elezioni Olanda, Campomenosi (Lega): "Vittoria Wilders segnale forte, popoli europei vogliono cambiamento"
di Stefano Rissetto
"Anni di propaganda e narrazione Ue, quando devono fare i conti con la realtà, vengono spazzati via dal voto dagli elettori"
Le elezioni politiche in Olanda hanno premiato Geert Wilders. Il leader nazionalista ha convinto la maggioranza degli elettori a scegliere la sua linea dura del "no ai migranti, no alle scuole islamiche, no al Corano e no alle moschee". E, se i risultati saranno confermati, sarà lui l'ago della bilancia per dare vita a una coalizione marcatamente di destra dopo lunghi anni passati all'opposizione.
Dopo una campagna elettorale tesa, dominata da un dibattito ruvido su migrazione, clima e crisi abitativa, gli oltre 13 milioni di olandesi aventi diritto di voto si sono mobilitati - pur con un'affluenza data in calo rispetto al passato - per dare un volto al successore di Mark Rutte, il primo ministro più longevo della storia nazionale. Più che raddoppiando il bottino dei 17 seggi ottenuti alle politiche del 2021, il Pvv di Wilders si aggiudica 35 dei 150 seggi in palio nella Camera Bassa degli Stati Generali d'Olanda, l'unica a suffragio universale.
Commenta Marco Campomenosi (nella foto), capodelegazione della Lega all'Europarlamento: "“I risultati elettorali nei Paesi Bassi, che vedono il trionfo degli alleati della Lega, sono un segnale importante per tutta l’Europa, che non può e non deve essere ignorato. In uno dei Paesi più green ed europeisti, gli elettori hanno sonoramente bocciato le politiche Ue, incarnate tanto dal partito che ha governato per anni guidato da Rutte, da tempo portato in palmo di mano da Bruxelles, quanto dal campione del Green Deal Timmermans, volto di tutte le disastrose politiche ideologiche ed estremiste messe in campo dall’attuale Commissione".
"I cittadini hanno premiato invece chi come Wilders ha messo al centro la contestazione di certi eccessi, la tutela dell'identità contro il fondamentalismo islamico e la sicurezza dei cittadini. Anni di propaganda e narrazione Ue che quando devono fare i conti con la realtà - conclude Campomenosi - vengono spazzati via dal voto dagli elettori”.
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