Edmondo Romano e i Motus Laevus: due concerti per “Pellegrinaggi metropolitani”tra Murta e Certosa

di Anna Li Vigni

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Il 3 ottobre: Il vento che suona, al Roseto del Cimitero Monumentale di Murta e spettacolo live al MUCE di Certosa

Edmondo Romano e i Motus Laevus: due concerti per “Pellegrinaggi metropolitani”tra Murta e Certosa

Venerdì 3 ottobre 2025 prosegue la terza edizione di “Pellegrinaggi metropolitani. Passi, parole e musica per rammendare i margini”, con una giornata all’insegna del viaggio musicale e culturale, grazie alla presenza del compositore genovese Edmondo Romano e del trio Motus Laevus.

Due concerti, due spazi simbolici del ponente genovese, un’unica visione: riunire tradizioni, culture e sonorità da ogni angolo del mondo, in una manifestazione gratuita che accende la periferia con la luce dell’arte.

Ore 17: Il vento che suona, al Roseto del Cimitero Monumentale di Murta - Nel suggestivo scenario del Roseto di Murta, Edmondo Romano propone “Il vento che suona”, un concerto per strumenti a fiato popolari provenienti da ogni continente.

QIn un intreccio di musiche antiche e composizioni originali tratte dai suoi album “Sonno Eliso”, “MissiveArchetipe” e “Religio”, l’artista accompagna il pubblico in un viaggio sonoro tra Mediterraneo, Est Europa, Medio Oriente, Irlanda e Asia.

Un’esperienza sensoriale profonda, tra melodie senza tempo e strumenti dal fascino ancestrale.

Ore 20.30: Motus Laevus in concerto al MUCE di Certosa - In serata, lo spettacolo si sposta al MUCE, Museo Certosa di Genova (Oasi del Chiostro), con il live dei Motus Laevus:

Tina Omerzo (voce, pianoforte, tastiere)

Edmondo Romano (clarinetti, whistle, cornamuse e strumenti a fiato tradizionali)

Luca Falomi (chitarre acustiche e classiche)

Il trio propone un progetto di world music contaminata da jazz contemporaneo, melodie mediterranee, canti sloveni e danze nordafricane e orientali. Un equilibrio raffinato tra passato e presente, tra strumenti antichi ed elettronica, dove le barriere tra i generi si dissolvono.

Il nome stesso del gruppo, Motus Laevus (dal latino “movimento inverso”), richiama il senso di viaggio controcorrente e l’apertura verso nuove rotte creative.
L’ingresso a entrambi i concerti è libero fino a esaurimento posti.

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