È tornato il Genoa made in Gilardino. E ora vendetta tremenda vendetta con la Viola
di Gessi Adamoli
4 min, 24 sec
Ecco di nuovo il Genoa che conoscevamo. Quello tosto, compatto e granitico. Quello che magari concede poco allo spettacolo, ma chiude tutti gli spazi, non fa giocare gli avversari ed è pronto a castigarti. È il Genoa made in Gilardino che forse non scalderà i cuori degli esteti del calcio ma porta risultati.
Ed ecco di nuovo anche il Gilardino che conoscevamo ed apprezzavano. Riflessivo, mai sopra le righe e attento a ponderare le risposte, anche a costo di sembrare banale. Per questo l’estemporanea sparata alla vigilia della partita con il Frosinone aveva stupito un po’ tutti. Forse (anzi, probabilmente) è stato mal consigliato. Di sicuro si è pentito di dichiarazioni che oltre a non essere piaciute alla società non sono state gradite nemmeno dai tifosi. Perché è chiaro che se Gilardino ha dato molto al Genoa, anche il Genoa ha dato molto a Gilardino, concedendogli fiducia dopo l’esonero col Siena che faceva la serie C solo perché era stato ripescato dalla D.
Nella conferenza stampa che precedeva la partita di Verona il mister rossoblù ha saputo fare reset. È tornato l’allenatore che ai giornalisti non regala un titolo però ha il grande pregio di tenere l’ambiente unito e sereno: “Basta parlare di futuro, nella mia testa c’è solo il Genoa. In questo momento ho talmente tante situazioni da pensare per ogni singolo giocatore e per la squadra che tutte le mie energie sono concentrate proprio su questo obiettivo”. Erano proprio le parole che i tifosi rossoblù volevano ascoltare.
Sarà un caso ma con la quiete dopo la tempesta il Genoa è tornato a quella vittoria che mancava dal 24 febbraio, quando, a Marassi, Retegui e Bani mandarono al tappeto l’Udinese. Colpito a freddo, il Genoa, proprio come era successo a Salerno, ha saputo ribaltare il risultato. Il gol di Bonazzoli è stato un gentile omaggio di Martinez che ha completamente sbagliato nel valutare il tempo dell’uscita, ma in ogni caso il saldo tra dare ed avere del portierone spagnolo resta abbondantemente in attivo. I gol del pareggio l’ha segnato Ekuban, che continua ad essere in scadenza di contratto e che, se vorrà restare al Genoa, dovrà sensibilmente abbassarsi l’ingaggio rispetto al milione (netto) di euro che sono un retaggio della gestione Preziosi. Il gol della vittoria porta la firma di Gudmundsson, arrivato così al dodicesimo centro in campionato, anche se ha onestamente ammesso: “È stata la mia peggior partita col Genoa”.
Paolo Zerbini, chiamandolo “grissino”, l’ha invece indicato come migliore in campo. Per altro il frizzante e pirotecnico conduttore di Diretta Stadio ha sempre ammesso di non capire molto di calcio ma di essere invece (almeno così sostiene lui) un grande competente di pallanuoto. Garbarini, andando con la mente a quando era soprannominato Custer e trasformava l’area di rigore in una trincea, ha invece indicato Bani: “Di testa le ha prese tutte lui”. Onofri e Elio Signorelli il voto più alto l’hanno danno ad Ekuban. E, sottointesa, c’era una stilettata polemica nei confronti di chi l’aveva criticato, quando non la prendeva mai. Per Andrea Torti il migliore è stato Vazquez che ha propiziato il gol di Gudmundsson e ha colpito la parte alta della traversa. In totale sono già sei i legni centrati dal messicano e sarà certamente come sosteneva il mitico Fuffo Bernardini, ovvero che il palo è un tiro sbagliato, ma di sicuro la dea bendata sembra avere un conto in sospeso col difensore messicano. In Italia nessuno può vantare lo stesso record. In Europa numeri più alti li hanno solo Nunez del Liverpool (nove) e Wirtz del Bayer Leverkusen (sette).
E ora sotto con la Fiorentina in un giorno anomalo (lunedì) e in un orario ancora più anomalo (18.30). Le ultime due partite con la squadra viola sono finite con un bilancio negativo che più negativo non si può: zero punti, dieci gol passivo ed un solo all’attivo. L’ultima volta al Franchi finì sei a zero. Esonerato Shevchenko, la panchina era stata affidata a Konko in attesa dell’arrivo dell’italo-tedesco Labbadia che però all’ultimo momento cambiò idea e si tirò indietro. Così dal cappello a cilindro di Spors saltò fuori Blessin. Lo scorso 19 agosto esordio choc in campionato: 1 a 4. E allora è venuto il momento di prendersi una rivincita, a reclamare vendetta è soprattutto quell’impietoso sei a zero. Non hanno avuto pietà di una squadra allo sbando: guai ai vinti!
A Firenze sono certi che Gilardino firmerà per il club viola, ma in questo senso la partita è tutta da giocare. Ed il tecnico di Biella farà bene a tenere a mente le sagge parole di Perinetti: “Il mio consiglio è di stabilizzarsi in una piazza dove gli vogliono bene ed è soprattutto stimato”. A Firenze lo ricordano come grande bomber, ma il Gilardino allenatore per i tifosi della Fiesole è ancora tutto da scoprire.
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