Diga Genova, Orlando: "Liguria ostaggio delle mancate dimissioni, opere bloccate dalla retorica del fare, scorciatoie sono 'allungatoie'"
di Redazione
"Noi vogliamo che le opere vadano avanti nella correttezza e nella trasparenza. Non vogliamo che la Liguria si fermi e vorremmo anche collaborare"
"Lo scorso 3 aprile avevamo chiesto conto al Ministro Salvini dei rilievi sollevati da Anac sui lavori per la Diga di Genova e ci era stato risposto quello che ha detto oggi, ovvero che i rilievi non incidono sulla procedura. Poi c'è stata una inchiesta, di cui attenderemo gli esiti, ma che sicuramente non ci ha confortato rispetto alla trasparenza e alla linearità delle procedure seguite dalla "combriccola" che nei fatti gestiva e controllava il Porto di Genova. Dopo questa inchiesta, sarà una casualità temporale, il Ministro Salvini ha deciso di mandare gli ispettori presso l'Autorita' portuale di Genova. Si tratta di una riconsiderazione di quanto ha detto in precedenza? Se fosse così sarebbe apprezzata perché l'insieme delle procedure messe in piedi, definendole scorciatoie, si sono rivelate delle "allungatoie". Oggi il Secolo XIX scrive che la procedura ha otto mesi di ritardo e l'inchiesta ancora non c'era". Lo ha detto il deputato Pd ed ex ministro del Lavoro, Andrea Orlando, nel corso del question time alla Camera intervenendo sull'interrogazione rivolta al Ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, sulla commissione ministeriale annunciata per l'Autorita' portuale di Genova e sui lavori per la nuova Diga.
"Noi vogliamo che le opere vadano avanti nella correttezza e nella trasparenza. Non vogliamo che la Liguria si fermi e vorremmo anche collaborare per uscire da questo brutto pasticcio nel quale vi siete infilati - ha detto poi Orlando replicando al Ministro Salvini - ma perché questo avvenga bisognerebbe che abbiate almeno le idee chiare. Perché in primo luogo, ed è una buona notizia, ci dite che avete la procedura per la nomina del nuovo Presidente dell'Autorita' portuale di Genova ma il suo viceministro ha detto che la Regione Liguria non è in grado di dare il concerto. Ma in ragione del fatto che bisogna andare avanti con le opere, voi continuate a dire che in regione non si devono dare le dimissioni. Mettetevi allora d'accordo tra di voi. Quindi confessate che non ci può essere una attività ordinaria della regione ma la tenete in ostaggio. Non si capisce poi quale sia il mandato esatto degli ispettori ministeriali. Devono occuparsi delle concessioni? Benissimo. E della Diga se ne devono occupare o no? Perché se se ne devono occupare lei ne deve trarre qualche conclusione, aspettare almeno altri quattro mesi prima di mettere altri soldi e di esporre gli amministratori a responsabilità erariali. Se invece non se ne occupano, allora lei sta dicendo che mette la faccia sulla correttezza di questa procedura - ha concluso l'ex ministro dem - e se ne assume una responsabilità politica enorme dopo che in qualche modo la vicenda giudiziaria ha squarciato qualcosa rispetto ai metodi che si seguivano in quella vicenda. Con la retorica del fare presto voi avete bloccato la Liguria".
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