Derby, scontri: in corso perquisizioni e arresti. Sette ultrà a rischio di manette in "flagranza differita"

di Stefano Rissetto

Digos in casa di sette ultrà, quattro genoani e tre sampdoriani. Un blucerchiato già rilasciato e sottoposto all'obbligo di firma

Arresti e perquisizioni sono in corso a Genova dopo gli scontri a margine del derby di Coppa Italia tra Genoa e Sampdoria. Sarebbero sette le perquisizioni effettuate all'alba da parte della Digos nelle abitazioni di altrettanti ultras, di cui tre sampdoriani e quattro rossoblù.

L'obiettivo delle perquisizioni è quello di trovare riscontri sulla partecipazione ai tafferugli dei soggetti perquisiti e per questo motivo sono stati sequestrati capi di abbigliamento e telefoni cellulari.

Alcuni dei tifosi perquisiti sono già stati portati in Questura. Per loro potrebbe scattare entro oggi il cosiddetto 'arresto in flagranza differita' che può essere eseguito entro 48 ore dai fatti. Durante gli episodi di violenza erano stati tre gli ultrà arrestati dalla polizia.

Un ultrà sampdoriano di 50 anni, arrestato in flagranza per resistenza dopo gli scontri in corso De Stefanis, difeso dall'avvocato Matteo Carpi, è già stato scarcerato e sottoposto all'obbligo di firma.

Oltre a lui sono finiti in manette due tifosi marsigliesi arrivati a Genova per dare manforte ai rossoblù. Con loro altri 5 francesi sono stati denunciati.