Depositi chimici, Signorini: "Per iter trasloco servirà tutto il 2022, sempre che i pareri siano favorevoli"
di Edoardo Cozza
L'audizione in Commissione Trasporti alla Camera del presidente dell'autorità portuale: "Studiare le altre 4 aree ci ha fatto approfondire criticità"
Giornata di audizioni in Commissione Trasporti alla Camera dei Deputati: all'ordine del giorno il tema dello spostamento in porto dei depositi chimici di Genova, da Multedo nell'area portuale di Sampierdarena, a Ponte Somalia. L'ultimo a essere ascoltato dai deputati è stato il presidente dell'Autorità Portuale Paolo Emilio Signorini, che ha ripercorso tutti i passaggi che hanno portato poi all'individuazione di Ponte Somalia come area portuale in cui definire il trasloco: "Siamo partiti da un'esigenza di ricollocazione dei depositi chimici, attualmente fortemente antropizzati. La delocalizzazione è stata inserita già nel PUC 2015: le aree di Multedo andrebbero riqualificate e i depositi portati in posto. L'impatto del deposito su Ponte Somalia, però, non deve intaccare i livelli occupazionali e dei traffici, ci dev'essere compatibilità con le altre attività limitrofe. È previsto il solo stoccaggio dei prodotti già movimentati e trattati a Multedo. Ovviamente il progetto definitivo dovrà sottostare al parere vincolante del comitato tecnico regionale ai sensi della Legge Seveso.
I vantaggi: deposito più lontano dalle case, spazi più adeguati, possibilità di investire ferrovia per arrivare al 30 per cento traffico, posizionamento per agevolare traffico veicolare. I mezzi pesanti, grazie alla nuova viabilità, non passerrano più su lungomare Canepa e sfreutteranno la nuova sopraelevata portuale.
Abbiamo chiesto adeguamento tecnico funzionale per una nuova articolazione negli ambiti territoriali di Ponte Somalia. Ed è un adeguamento, non una variante, e abbiamo chiarito alle integrazioni richieste dal Cslp su aspetti urbanistici, ambientali, geotecnici, sicurezza di navigazione, aeroportuale, accessibilità terrestre. Ci vorrebbe un mese per il parere del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, ma ci vorrà tutto il 2022 sempre ché vari pareri siano favorevoli alla prosecuzione".
Un paio di precisazioni su alcuni aspetti arrivano dopo le domande dei parlamentari: "Abbiamo affidato uno studio tecnico-ambientale, poi abbiamo utilizzato il dibattito pubblico su quelle 4 aree. Nella scelta delle aree (diga, ex Ilva, Terminal Messina, ex carbonile Enel). Alcune aree erano perfettamente idonee per una investigazione, come Ponte Somalia, ma avevamo pensato a quelle 4 ipotesi con una (Messina) con cui si era instaurato un dialogo. Ponte Somalia è frutto di una convergenza negoziale che ha sfruttato l'istruttoria che abbiamo avuto per le altre aree: con Enac abbiamo affrontato il discorso basandoci sui vincoli posti per terminal Messina. Non è stato un investimento inutile perché abbiamo capito tutti i problemi e le criticità. Superba e Carmagnani hanno presentato istanza. Credo che l'istanza del sindaco sia seria: i depositi a Multedo non possono stare, ma non traggo un convincimento che bisogna fare in maniera dittatoriale. Tutti gli aspetti verranno esaminati e andiamo avanti nell'iter e solo coi risultati positivi faremo l'investimento. Non è molto serio parlare per 20 anni di una cosa, sarebbe meglio dire che non si è riusciti, ma sono decenni che questo tema venga investigato, se poi non si trovano soluzioni soddisfacenti desisteremo.
Se la capitaneria riterrà che sussistono i requisiti di sicurezza, ci sarà ordinanza per adeguarsi come avviene per qualsiasi cosa in porto.
Chimichiere possono accostare a Ponte Somalia Levante, Grimaldi va a Ponte Somalia Ponente. Nessuno vuole ostacolarlo, perché sono due ambiti totalmente differenti".
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