Dario Argento e "L'improvvisazione del brivido"
di Redazione
L'irrealtà dell'onirismo nella sterminata carriera del regista e i nuovi lavori
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"Non avevo paura del buio, come tutti i bambini, io avevo paura del corridoio di casa. Era una forma perfetta di terrore: puro, senza condizionamenti". Sono parole di Dario Argento, le stesse che abbiamo trovato anche nel libro "Paura" di Giulio Einaudi Editore, l'autobiografia in cui recentemente si è messo a nudo raccontando la sua vita, i film, i sogni e le ossessioni dallo specchio Profondo rosso alle streghe di Suspiria, fino agli aghi che tengono spalancati gli occhi in Opera.
Nato in una famiglia in cui il cinema "si respirava", divoratore onnivoro già nell’infanzia di libri e film, annoiato dalla scuola tanto da fuggire a Parigi, il giovane Dario Argento scopre di sentirsi a proprio agio solo nel buio di una sala cinematografica, eppure da ragazzo subiva il fascino del foglio bianco. "Ero giornalista a Paese Sera , poi l'incontro fondamentale tra altri che mi hanno cambiato la vita, quello con Sergio Leone, per il quale insieme a Bernardo Bertolucci ho scritto il soggetto di C’era una volta il West". Tra le influenze dei grandi ricorda "Freud, Hitchcock, Lang e Antonioni", poi passa al mondo della musica citando la collaborazione con Ennio Morricone, "Che teneva gli spartiti in un cassetto delle meraviglie chiuso a chiave. Con me ha per la prima volta lavorato al contrario: nessuno spartito confezionato, ma un impegno lunghissimo di improvvisazione passo a passo insieme".
E' uno dei segreti di Dario Argento, la creazione continua mai per compartimenti stagni. "Per Profondo Rosso la musica bellissima era di ragazzi appena laureati al Conservatorio, non avevano neppure un nome, glielo diede l'editore. Non hanno scritto tutto prima, no. Ci abbiamo messo un sacco di tempo e fu un'esperienza eccezionale. Era qualcosa di rivoluzionario all'epoca. Il disco poi stette ai primi posti delle classifiche di vendita a lungo, per quasi un anno. E' uno dei ricordi più belli della mia carriera quello con questi giovani".
Una carriera segnata dall'irrealtà dell'onirismo, dagli incubi a occhi aperti, che è aperta a nuove sfide, al mondo della fiction che ha sempre vituperato e quindi il suo pubblico aspetta con curiosità certo di essere sorpreso, e cinematografico con il nuovo film "Occhiali neri" che girerà in primavera con la figlia Asia.
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