Cyberbullismo, la Liguria vuole sconfiggerlo con l'intelligenza artificiale

di Fabio Canessa

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Il presidente del Corecom Tofi: "Allo studio un'app che interagisca in tempo reale coi ragazzi"

http://video.telenord.it/wp-content/uploads/2019/04/210419-CYBERBULLISMO-02_31.mp4 Un'app in intelligenza artificiale che sia in grado di riconoscere situazioni a rischio cyberbullismo e avvertire in tempo reale l'utente per dirgli come comportarsi. È l'idea alla quale sta lavorando il Corecom della Liguria, l'organo territoriale dell'Agcom, in collaborazione con enti di ricerca e forze dell'ordine. Un progetto che al momento rimane top secret, ma che il presidente Vinicio Tofi ha anticipato a Telenord. "Stiamo studiando la possibilità di realizzare un'app da poter inserire nei cellulari dei ragazzi - conferma Tofi - perché è importante poter intervenire sul momento, non a denuncia avvenuta. Qualcosa di simile è stato fatto in Inghilterra, ma è per dare un'idea di come il Corecom si stia muovendo in questo nuovo scenario". L'idea è ancora in fase embrionale, ma c'è l'intenzione di far partire un progetto pilota a livello nazionale per consentire l'installazione gratuita. A differenza di altri sistemi finora sviluppati, che comprendono soprattutto materiale educativo, l'obiettivo del Corecom è quello di creare un'applicazione che interagisca direttamente con l'utente in caso di richieste o messaggi pericolosi, comportamenti aggressivi e altre situazioni di potenziale pericolo per i minorenni. "La potenzialità dev'essere dare un aiuto nell'immediato, non semplicemente bloccare il cellulare. Un'intelligenza virtuale che rileva subito una situazione e dia risposte e opportunità. Il minore dev'essere portato a uscire dalle difficoltà, non sanzionato", spiega Tofi. Lo scopo, infatti, è andare in soccorso alle vittime di cyberbullismo, ma è possibile intervenire anche alla radice. Un esempio a livello globale è l'app ReThink, sviluppata dalla 17enne Trisha Prabhu, che a partire dalle parole digitate sullo smartphone rileva frasi offensive prima che vengano inviate, invitando il potenziale bullo a 'ripensarci'. Fabio Canessa