Cyberbullismo e dipendenze tecnologiche: genitori e figli a lezione insieme

di Redazione

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Il convegno, organizzato dal Comune, ha visto fra i relatori anche poliziotti ed esperti del settore

Cyberbullismo e dipendenze tecnologiche: genitori e figli a lezione insieme

Bullismo, cyberbullismo e dipendenze tecnologiche sono state al centro di un convegno organizzato a Rapallo dal digital coach Crismer La Pignola in collaborazione con il Comune. "La tecnologia non è uno strumento ma un ambiente in cui i nostri figli abitano - dice La Pignola - Dare un cellulare in mano a un bambino è come dargli un'arma, è come farlo uscire con uno sconosciuto. Non possiamo da genitori far finta di niente".

In sala genitori, ragazzi, educatori, che cercano di sapere qualcosa in più sul mondo virtuale, su come rapportarsi con i propri figli tra il controllo, la tolleranza all'utilizzo degli smartphone, le regole e i pericoli. Tra i relatori Tiziana Pagnozzi, dirigente compartimento Polizia Postale e delle comunicazioni per la Liguria che rivela come i giovani si rivolgano poco alla polizia postale: "C'è una sorta di vergogna e ci si sta abituando anche a sopportare queste situazioni di bullismo anziché reagire".

Contro bullismo e cyberbullismo dal 2017 c'è una legge scritta dalla senatrice del PD Elena Ferrara, presente al convegno di Rapallo, la quale però si rammarica di come la legge non sia stata totalmente portata avanti e addirittura si stia lavorando a cambiarla: "Si sta lavorando nelle scuole per farla conoscere, ma non è stata attuata totalmente e non c'è un piano nazionale che era previsto dovesse essere fatto oltre un anno fa e stentano a essere utilizzati altri strumenti come la procedura dell'ammonimento per i bulli o la rimozione dei contenuti lesivi. Purtroppo, anche a livello parlamentare, si sta lavorando per cambiare o abrogare delle disposizioni quando ancora non sono state messe in atto completamente e comunque monitorate. È un errore, in realtà la rete istituzionale che si è mossa è considerevole. Il cyberbullismo può davvero essere ridimensionato a fronte di un aumento di competenze digitali che devono avere i ragazzi ma sicuramente anche gli adulti".

Tra i relatori anche Anna Livia Pennetta, avvocato, e membro del cda della Fondazione Carolina, nata dopo la morte, provocata dal cyberbullismo, della giovane Carolina Picchio. Andrea Bocca, presidente Comitato Genitori Rapallo-Zoagli, tra i promotori dell'iniziativa: "Dobbiamo essere noi d'esempio, non possiamo dire ai nostri figli di non stare troppo con il telefono quando siamo i primi a farlo".