Covid Liguria, tamponi rapidi in calo di 3400 unità nell'ultima settimana
di Alessandro Bacci
Toti: "L'auspicio è che chi ricorre al tampone per l'ottenimento del green pass si convinca dell'utilità e della sicurezza dei vaccini"
"La Liguria è pronta a partire subito con la somministrazione della nuova dose 'booster' di vaccino 'eterologo' con Pfizer o Moderna a chi sia stato vaccinato con Johnson&Johnson, non appena l'Aifa renderà nota la propria decisione in merito, attesa nelle prossime ore. Per quanto riguarda il nostro territorio, si tratta di 32.618 persone a cui è stato somministrato il vaccino monodose J&J". Lo ha annunciato il presidente della Regione Liguria e assessore alla Sanità Giovanni Toti in vista del pronunciamento dell'Aifa.
"Circa un terzo dei vaccini J&J (10.690) è stato somministrato a giovani tra i 20 e i 29 anni, 7.059 vaccini sono stati somministrati nella fascia 30-39 anni, 6.480 nella fascia 60-69 anni, 2.695 nella fascia 12-19 anni, 2.505 tra 40 e 49 anni, 1.993 tra 70 e 79 anni, 892 nella fascia 50-59 anni mentre agli over80 sono stati 304 i vaccini J&J somministrati durante la campagna vaccinale" spiega il presidente in una nota.
"Intanto si registra in Liguria un lieve calo dei tamponi antigenici rapidi effettuati nell'ultima settimana rispetto a quella precedente (da 76.250 nella settimana dal 18 al 24 ottobre a 72.820 nella settimana tra il 25 e il 31 ottobre) mentre sono state 2.798 le prenotazioni di prime dosi di vaccino nelle due ultime settimane. Il nostro auspicio è che coloro che ricorrono al tampone per l'ottenimento del green pass si convincano dell'utilità e della sicurezza dei vaccini - aggiunge Toti - l'unica arma efficace per proteggerci dal virus e soprattutto dal rischio di ospedalizzazione, con conseguenze anche molto gravi. In questi giorni per fortuna vediamo gli ospedali pieni al 10% rispetto a quanto lo erano lo scorso anno, con un'incidenza quasi simile di circolazione del virus. Per i pochi ancora scettici, è un segno di quanto i vaccini ci stanno salvando la vita, sia in senso clinico sia in senso sociale ed economico".
Circa l'ipotesi al vaglio del governo di prorogare dello stato di emergenza fino a marzo del prossimo anno, Toti afferma: "Il Covid ci ha insegnato che è difficile dire oggi che cosa sarà indispensabile il 2 dicembre. Lo stato d'emergenza scade il 31 dicembre e se ce ne sarà bisogno trovo opportuno che venga prorogato. Se invece non ce ne sarà bisogno trovo sia opportuno affievolirlo, anche per dare un ulteriore segnale di ritorno alla normalità. Il Covid non ha mollato la presa: dobbiamo continuare con le vaccinazioni, anche con le terze dosi. Andiamo avanti rapidamente - conclude - e vediamo di cosa ci sarà bisogno".
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